L’UNIVERSO IMPOSSIBILE

Inaspettati incontri con le opere di Dario Fo.

Lunedì 21 novembre, noi ragazzi della 5° C e 4° A siamo partiti dall’ITIS verso Palazzo Ferrero dove ad accoglierci c’era un gigantesco tirannosauro. Stupiti abbiamo salito le scale dell’edificio per ritrovarci nel cuore della mostra dedicata a Darwin.  Figure di cartapesta pendevano dal soffitto e sul muro principale l’eden era raffigurato da un fondale dipinto, ai cui lati erano appunto presenti i due manichini di Adamo ed Eva. Alzando lo sguardo si incontrava un figura particolare, Dio che scopre in modo irriverente le natiche con  riferimento alla Creazione di Adamo di Michelangelo, come se fosse vista di schiena.

Una volta seduti è iniziato lo spettacolo “Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?” l’ultimo lavoro del Premio Nobel per la letteratura Dario Fo.  Pochi sono a conoscenza che Fo fosse un amante delle terre biellesi: già molti anni fa aveva tenuto uno spettacolo dedicato a Fra Dolcino.

Il titolo svela il motivo principale della mostra. Fo, sconvolto dal ritrovarsi ignorante sul tema del darwinismo, decise di informarsi. Durante lo studio della vita di questo grande personaggio, che divise l’Inghilterra in due correnti di pensiero opposte, lesse un frase lanciata per scherno dal pubblico ad un convegno. La usò quindi come emblema della ricerca: lo stesso artista afferma: “Ho voluto raccontare la storia delle scoperte che il più grande scienziato ha assicurato al mondo intero. Perché? Perché siamo ignoranti. Siamo troppi a non sapere da dove veniamo e perché. Troppi hanno contrastato le teorie darwiniane per motivi religiosi, e tuttora ciò avviene. Darwin fa ancora andar fuori dai gangheri chi non crede nella scienza e si rifugia nell’oscurantismo” .

La mostra girava attorno a questo tema, la storia di Darwin, la gioia delle sue scoperte, la sua genialità nella ricerca.  Le opere erano spiegate dagli stessi artisti della sua compagnia. Verso la fine del giro, l’ultima grande sorpresa: abbiamo avuto l’onore di assistere a una breve parte del San Francesco di Dario Fo recitato da Mario Pirovano, stretto collega nonché amico.

A poco più di un mese dalla sua morte, il ricordo di Fo rimane ancora instancabilmente sereno, attraverso i suoi lavori riproposti dalla compagnia e la gioia di vivere che si respira tra le sue opere.

Caterina Di Castri, V C LSSAM

 

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