All’I.I.S. “Q. Sella” gli adolescenti si confrontano sui new media

Negli ultimi anni coinvolti circa 4300 alunni in progetti di  peer education

 

“La peer è un incontro tra pari, tra giovani e giovani per informare gli adolescenti su tematiche di rischio. Ma la peer non è solo questo. La peer è collaborazione, duro lavoro, fantasia, ricerca, ore e ore passate davanti al computer a cercare la parola giusta, l’immagine giusta per lasciare il segno.

Le peer sono i peer. La peer siamo noi giovani” (da un video ideato dai peer dell’IIS “Q. Sella” di Biella)

La peer education è un progetto attivo presso l’IIS “Q. Sella” di Biella da una quindicina d’anni, coordinato dalla psicologa Alessandra Tamiati in collaborazione con alcuni docenti dell’Istituto  che si sono avvicendati nel corso degli anni indipendentemente dalle tematiche affrontate; la peer sposa la sua metodologia  all’entusiasmo che i ragazzi sanno trasmettere nelle attività che portano avanti. Caratteristica fondamentale è quella di affrontare tematiche centrali in adolescenza dal punto di vista della prevenzione (uso e abuso di tabacco, sostanze e alcolici, malattie sessualmente trasmissibili, uso non consapevole dei media digitali), cercando di promuovere uno scambio e una riflessione che solo nel confronto tra pari possono emergere. Le metodologie utilizzate prevedono il coinvolgimento attivo dei ragazzi attraverso tecniche di conduzione dei gruppi e tecniche di media education che veicolino le principali informazioni in merito al tema trattato e promuovano una riflessione consapevole rispetto ai comportamenti a rischio e alle loro conseguenze.

L’IIS “Q. Sella” propone ogni anno  un percorso di peer education promosso, organizzato e gestito in completa autonomia, che negli anni si è avvalso anche di collaborazioni con i Servizi Territoriali preposti alla cura della salute e del benessere in particolare degli adolescenti (Spaf!, Sert, Drop In, Asl Bi dip. Prevenzione, dip. Formazione, dip. Nutrizione, LILT, Fondo Edo Tempia).

In origine sono state coinvolte le classi del Liceo tecnico indirizzo Salute (ora Biotecnologie sanitarie), poi con il passare degli anni a questo indirizzo, per sua natura più vicino alle tematiche della salute, sono state affiancate classi del Liceo delle scienze applicate e dei diversi indirizzi di Istituto tecnico industriale.

I peer, reclutati e formati durante la loro frequenza della classe terza, effettuano gli incontri di ricaduta nell’anno scolastico successivo  sulle classi del biennio di tutti gli indirizzi attivi.

A oggi, sono stati promossi percorsi per un totale di 180 peer formati e impegnati a informare e sensibilizzare i loro pari su specifici temi di prevenzione, per un totale di circa 200 classi di ricaduta e più di 4300 studenti coinvolti. Nel corso degli anni le attività di ricaduta sono state realizzate anche con classi di scuola primaria e di scuola media inferiore delle province di Biella e Vercelli, con ottimi risultati per quel che riguarda la partecipazione attiva degli alunni.

Con il tempo è cresciuto il numero di progetti e quindi di argomenti affrontati nel corso dello stesso anno scolastico; nell’anno in corso, in particolare si è lavorato sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, sull’uso e abuso di fumo e alcool, sull’alimentazione e sui media digitali.

Quest’ultimo tema, molto attuale per quanto riguarda il mondo giovanile e della scuola, è stato sviluppato attraverso un percorso che ha preso avvio nell’anno scolastico 2015-2016, dal titolo “Uso consapevole dei new media”. I nuovi peer, provenienti dalle classi terze dell’Indirizzo tecnico, si sono formati sui rischi che possono derivare da un utilizzo inadeguato e spesso inconsapevole degli strumenti comunicativi che internet mette a disposizione; in seguito è stato riportato nelle classi il messaggio che i new media non sono di per sè da demonizzare, ma piuttosto che occorre un’adeguata consapevolezza delle regole di utilizzo per non incorrere in situazioni che possono generare conseguenze anche gravi, sia sul piano penale sia su quello psicologico. Utilizzando tecniche diverse, come brainstorming, slide, video e role play, ma soprattutto il coinvolgimento attivo nella discussione, gli studenti si sono confrontati su temi quali i social network e il significato che rivestono nella loro vita e su fenomeni come il cyberbullismo e il sexting, che purtroppo vedono coinvolti ragazzi sempre più giovani. I peer hanno fornito spunti di riflessione, stimolando una presa di coscienza da parte dei loro compagni, con l’obiettivo primario di renderli più responsabili e critici rispetto al proprio comportamento quando sono connessi alla rete.

 

Dott.ssa Alessandra Tamiati e prof.ssa Chiara Meini