La memoria differente di Primo Levi

“La normalità del male. La memoria differente di Primo Levi”.

Gli studenti dell’ IIS “Q. Sella” incontrano il dottor Simone Ghelli

 

Biella, 25 gennaio, 2018. Nell’ambito delle attività relative alla celebrazione della “Giornata della Memoria” del 27 gennaio, alcune quinte degli istituti biellesi, mercoledì e giovedì scorso alla Biblioteca civica,  hanno preso parte agli incontri con il dottor Simone Ghelli, ricercatore biellese presso la facoltà di Filosofia dell’Università di Pavia.

L’intervento del giovane ricercatore è stato volto a sottolineare l’importanza di Primo Levi non soltanto come testimone e scrittore, ma anche come pensatore, in particolare per la precocità e per la razionalità della sua indagine sulla deportazione.

La memoria della shoah, nel lungo periodo ha prodotto “effetti indesiderati”: la sua assolutizzazione ed estetizzazione hanno quasi oscurato i connotati prettamente storici del fenomeno e ci hanno indotti a disidentificarci da un male considerato assoluto, irrazionale, anormale: Ghelli, avvalendosi della lettura di passi tratti da Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati, ha  ricordato ai ragazzi che Levi ha, invece, scelto di parlare della normalità di quel male.

Attraverso il racconto di episodi significativi e il ritratto di alcuni personaggi delle opere di Levi,  lo studioso ha, quindi, fornito ai giovani che lo ascoltavano una chiave interpretativa della storia della shoah, della storia in generale e, soprattutto, degli uomini che la  fanno, la subiscono o ne abitano la “zona grigia”.