A lezione di paleografia

Nella mattina di mercoledì 28 novembre, le classi 2 D LSSA, 2 D ITI,  3 A LSSA e 3 A INFO, hanno partecipato ad una lezione di paleografia presso l’aula 39 dell’Istituto.

La lezione è stata tenuta da due esperti del settore: Dario Salvadeo, storico dell’arte e Timoty Leonard,  conservatore di manoscritti rari presso il Museo del Tesoro del Duomo di Vercelli.

Gli esperti hanno mostrato ai ragazzi alcuni antichi manoscritti, tra cui un libro di salmi estremamente prezioso, risalente al decimo secolo dopo Cristo e ornato di miniature.

È stato spiegato come queste miniature prendessero il nome dal colore rosso, il minio appunto, con cui erano tracciate. Altri colori utilizzati per le miniature erano il rosso ricavato dalla radice di robbia e dalla cocciniglia polverizzata, il blu del lapislazzulo o dell’indaco e l’oro. Le miniature erano usate per decorare la lettera iniziale del capitolo o del capoverso di un libro e spesso davano origine a veri e propri capolavori.

I libri invece venivano ricavati dalla pergamena, che altro non è che pelle di pecora lavorata, messa a bagno in acqua e calce, raschiata dal pelo e dal grasso residuo, stesa e tirata. Inizialmente essa era arrotolata poi, in epoca cristiana, per esigenze di praticità, fu messa in forma di codice, cioè di libro. Visto che la pergamena delle pagine tendeva ad arrotolarsi, si rivestiva il libro con copertine lignee foderate di pelli suine, affinché il peso aiutasse ad appiattire i fogli.

I libri venivano scritti dagli amanuensi con piume d’oca appositamente scanalate per l’inchiostro.

Infatti le penne che usiamo noi oggi sono un prodotto estremamente recente, e furono inventate solo nel 1938 dall’ungherese László Bíró.

L’inchiostro liquido, dove si intingeva la penna d’oca, era conservato in calamai ed era prodotto mescolando solfato ferroso, noce di galla e gomma arabica per rendere in nero più brillante.

Oggi come allora gran parte dei libri sono conservati nelle biblioteche.Nel nostro paese però, purtroppo, le biblioteche sono ancora viste come posti noiosi a differenza di  paesi come la Cina o gli Stati Uniti, dove invece sono punti di incontro e di socializzazione, luoghi dove guardare film, lavorare al computer, mangiare con gli amici, chiacchierare e giocare.

La lezione, estremamente interessante, è stata molto apprezzata dai ragazzi che hanno scoperto non solo la storia dei libri, ma anche come le biblioteche possano diventare luoghi di aggregazione e socializzazione dove è piacevole incontrarsi.

Sandro Varnero

Giacomo Acquadro

2D LSSA