Le carte da gioco

La storia 

Usate per giocare a Scala 40, per fare magia e per “uccidere psicologicamente”, le carte da gioco hanno una storia antichissima. 

Prima di conoscerle come le abbiamo noi, le carte hanno subito cambi di facce, di significati e anche nuove integrazioni. 

Tutto è iniziato in Cina, nel X secolo, dove i primi semi presenti sulle carte erano le monete, le stringhe di monete (realizzate impilandole tramite il foro al centro) e “i Diecimila”. 

Un’altra civiltà che possedeva carte con semi più vicini a quelli attuali è stata quella araba. 

Gli arabi, sulle carte, riportavano gli stessi semi di quelli presenti carte napoletane: bastoni, denari, coppe e spade

Questa scelta era anche legata alla religione perché il Corano vietava disegnare figure umane, non solo, ovviamente, sulle carte. 

Attraverso guerre e conquiste, le carte hanno incominciato a diffondersi dalla Persia, per poi arrivare nel Vecchio Continente verso la metà del XII secolo, in Italia e in Spagna. 

Ma, a quei tempi, le carte potevano essere utilizzate solo dai ricchi e dalla corte. 

Molto più tardi, nel corso del XV secolo, le carte approdarono anche in Francia, dove nacquero gli iconici semi delle carte (quadri, cuori, picche e fiori) e apparvero le figure di corte (fante, regina e re). 

Le motivazioni alla base della scelta di questi semi così semplici nelle fattezze erano i bassi costi di produzione e la loro facile accessibilità da parte della popolazione.  

quattro semi avevano, inoltre, significati ben precisi: i quadri erano simbolo di ricchezza del popolo; le picche di guerra e potenza militare; i cuori, rimandavano alle emozioni e, per il loro colore rosso, in particolare all’amore e alla passione; i fiori erano segno di spiritualità. 

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Le carte ai tempi nostri 

Nel XIX secolo, in America, nel mazzo di carte fu aggiunta una nuova carta: il joker

Il joker ha la funzione di fungere da qualsiasi carta del mazzo.  Nei singoli paesi assume nomi diversi, come “la matta” in Italia, soprattutto nelle carte napoletane, che sta a indicare il re di denari. 

Con il tempo, le carte sono diventate sempre più decorate e stravaganti, uscendo fuori dagli schemi originari. Si sono diffusi stili, volti e dorsi nuovi o standard*:  questa evoluzione è dovuta anche alla cartomagia, disciplina caratterizzata dal piacere di usare un mazzo più appariscente.  

Sulla sinistra, un mazzo di carte con asso di picche e dorso con nuovo stile. 
Sulla destra, un mazzo di carte standard con dorso classico. Stesso brand, diverse fantasie.

Nel mondo, tra i più grandi produttori di mazzi di carte sono gli Stati Uniti, con esportazione di marchi come Bicycle, Tally-Ho e Bee (usate principalmente nei casinò). 

In Italia, invece, Modiano è il principale produttore e distributore di carte. 

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Curiosità: le carte in guerra 

Le carte furono usate dagli americani nella Seconda guerra mondiale per scopi militari. Essendo, infatti, oggetti piccoli e facili da nascondere, furono sfruttate per celare parti di mappe all’interno degli strati di carta. Mettendo insieme le diverse porzioni si riusciva a ottenere la mappa di un’intera zona. 

Un altro utilizzo era legato alla psicologia alla scaramanzia. 

Durante la guerra del Vietnam, i comandanti americani  si fecero inviare, tra i rifornimenti,  migliaia di mazzi di carte composti solamente dall’asso di picche.

L’asso di picche era infatti simbolo di morte e devastazione per gli orientali, e veniva portato dai soldati americani attaccato al lato esterno dell’elmetto. 

L’obiettivo, finalizzato a terrorizzare i vietnamiti, era quello di lasciare un asso di picche su ogni cadavere nemico. Quando venivano recuperati i corpi dei compagni, i vietcong, alla vista di quella carta, capivano che la morte si stava avvicinando. 

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 Giovanni Inglese, 3D LSSA 

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*Standard: si vuole intendere per le carte classiche, senza cambiamenti di facce e dorsi.