Chi potrebbe immaginare di avere l’opportunità di essere invitato a visitare uno tra i più celebri centri di ricerca oncologica d’Europa, quale appunto la fondazione IFOM di Milano? Noi studenti possiamo quindi ritenerci decisamente fortunati: nella giornata di giovedì 6 febbraio, accompagnati della professoresse Cristina Garelli e Anna Manera, ci siamo recati presso i laboratori dell’IFOM e siamo stati calorosamente accolti dallo staff di orientamento didattico.
L’ IFOM è una fondazione no profit volta allo studio ed all’analisi delle basi genetiche del cancro, delle molecole coinvolte nel processo di sviluppo tumorale ed, eventualmente, alla ricerca di cure più mirate ed efficaci; è nata nel 1998 ad opera della FIRC (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e ha dato il via al suo programma scientifico nel 2000. Oggi, dopo più di dieci anni di attività, il centro di ricerca milanese è tra i più competitivi a livello internazionale, come già accennato precedentemente, ed accoglie al suo interno all’incirca duecento scienziati, dei quali il 25% proviene da paesi di tutto il mondo. Per fornire altri dati interessanti, ad oggi sappiamo che l’età media dei ricercatori di IFOM è compresa tra i venticinque ed i trent’anni, per garantire un continuo ricambio di “cervelli” allo scopo di promuovere efficacemente l’attività di ricerca e sviluppo. Si tratta di una sorta di staffetta con continuo passaggio del testimone alle “nuove leve”, costituite da neolaureati nelle diverse discipline: IFOM accoglie al suo interno matematici, chimici, fisici, filosofi e, palesemente, biologi. Non mancano alcuni medici “veterani” forti di un’esperienza pluriennale, i “pilastri portanti” della struttura.
Ciò che di interessante IFOM ha saputo proporci più specificamente è stato un percorso didattico formativo e con un duplice scopo: da una parte gli studenti hanno avuto l’irripetibile possibilità di provare e prendere parte personalmente alle metodiche di analisi di un centro di ricerca specializzato, familiarizzando con concetti ed argomenti già trattati in classe (biotecnologie, oncologia, genetica molecolare e studio degli acidi nucleici come il DNA); dall’altra l’IFOM ha esposto ai giovani potenziali scienziati la sua basilare attività. L’attività cui abbiamo preso parte concretamente consisteva nella ricerca di mutazioni genetiche di una specifica proteina regolativa all’interno di un campione di DNA fornitoci dagli orientatori, allo scopo di individuare eventuali anomalie che potrebbero scatenare il fenomeno tumorale. Siamo stati dotati di strumentazione tecnica all’avanguardia destinata proprio dalla Fondazione a tali attività orientative. Ognuno di noi ha quindi preparato sperimentalmente il suo campione in modo da poterlo amplificare esponenzialmente, servendosi della tecnica biotecnologica conosciuta come PCR, e lo ha poi trattato per l’analisi con elettroforesi su gel. Il risultato finale è stato l’ottenimento di individuali profili di DNA sviluppati in modo completamente autonomo, ovviamente sotto gli occhi attenti del personale autorizzato.
L’attività è stata ben strutturata ed organizzata, interessante e nello stesso tempo divertente. Galileo ne sarebbe soddisfatto.
Matteo Fois IV E LST