Per fare prevenzione
La peer education è una strategia volta a favorire la comunicazione tra adolescenti, tramite lo scambio di informazioni e di esperienze all’interno del gruppo dei pari. Compito di noi peer educator è sensibilizzare i nostri coetanei sulla prevenzione, sulla necessità di mantenere comportamenti il più possibile “non a rischio” riguardo al proprio stile di vita e di essere consapevoli delle conseguenze di ogni scelta. L’argomento affrontato comprende fattori di rischio e fattori protettivi relativi all’uso e abuso di alcool, fumo e sostanze stupefacenti. In terza, dopo la nostra autocandidatura, abbiamo partecipato ad un percorso di formazione che è culminato nella conduzione di un incontro all’interno della nostra classe di indirizzo Chimico Biotecnologico del Liceo Tecnico. Quest’anno, giunti in quarta, abbiamo portato il messaggio nelle diverse classi dell’Istituto e, attraverso presentazioni power-point, video e giochi, abbiamo fatto del nostro meglio per coinvolgere gli studenti. Quando l’anno scorso abbiamo aderito a questa attività non sapevamo cosa aspettarci, come ce la saremmo cavata; ci sentivamo timorosi. Ma grazie alla preparazione della psicologa Alessandra Tamiati e del prof. Federico Fumero, abbiamo messo insieme materiali e motivazioni che ci hanno consentito di interessare i ragazzi a cui ci siamo rivolti e di stimolare la loro partecipazione. E’ stata un’esperienza importante perché ci ha arricchito sia dal punto di vista delle conoscenze sia sotto l’aspetto socio-relazionale. Ci siamo resi conto che frasi semplici, sorriso sulle labbra e capacità di mettersi in discussione coinvolgendo gli altri sono la chiave per avviare una proficua comunicazione con le classi.
Per condividere il sapere
Perché passare il venerdì pomeriggio a scuola, quando gli impegni per la temuta maturità sono tanti e il tempo stringe? Noi il Biennio lo abbiamo già sostenuto e, sicuramente, un supporto di altri studenti “più grandi” all’epoca ci avrebbe fatto molto piacere.
E’ questo il proposito dei sette incontri del progetto rivolto ai ragazzi delle classi prime, con il quale si offre l’opportunità agli studenti di quarta e quinta, con una buona media nelle due materie più problematiche (matematica ed inglese), di aiutare i “più piccoli” che rivelano lacune in tali discipline.
Oggi una piccola rivoluzione è, quindi, in atto: la speranza è quella che questo sia solo l’inizio di un nuovo modo di concepire la scuola, grazie al quale gli studenti più deboli non si sentano lasciati soli, ma siano accompagnati a capire i loro errori e a porvi rimedio.
Insomma, siamo stati “insegnanti per un giorno” e, venendo a contatto con le difficoltà connesse a ciascun ragazzo, abbiamo compreso quelle del lavoro dei docenti; l’apporto di crediti scolastici, che influiranno sul punteggio dell’Esame di stato, sarà la nostra “retribuzione”.
Per rispondere alla domanda iniziale, non possiamo che affermare che si è trattato di un’esperienza costruttiva. E, con la speranza che il nostro impegno dia i suoi frutti, rivolgiamo un “in bocca al lupo” ai nostri piccoli amici!
I peer educator: Eleonora Bonda, Alessia Caccia, Linda Ferrari, Chiara Galeotti, Armando Human, Andrea Marchesi, Alessandra Raisi, Valeria Veronese (classe IV); Giada Corona, Marzia Cusumano, Miriam Dell’Oglio, Martina Garizio, Elisa Grifoni, Martina Milanese, Martina Quaglia, Francesca Ramella, Giorgia Regazzo, Debora Rosazza, Elisabetta Zifiglio (classe V).
I tutor: Matteo Carollo, Carlo Cerra, Federico Collino, Michele De Francesco, Maria Sole Drago, Eleonora Eusebio, Martina Follis, Armando Huaman Ochoa, Mattia Majolo, Matteo Milani, Lavinia Pirlo, Leonardo Poli, Eleonora Romagnolo, Silvia Tamietti, Marco Torlaschi, Sara Zoccali. I coordinatori: proff. Catto, Colucci, Gibello, Martini.