Venerdì 18 novembre si è svolta, presso l’aula magna dell’IIS “Q. Sella”, la presentazione del progetto “Un giorno al Cottolengo: incontro con la fragilità” a cui la scuola partecipa da alcuni anni.
L’incontro si è aperto con il racconto, da parte del direttore della struttura don Aldo, della storia dell’istituzione, nata come ospedale a Torino nel 1835, ad opera di san Giuseppe Benedetto Cottolengo e poi trasformata, negli anni successivi, nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, destinata a dar ricovero a coloro dei quali le famiglie non potevano (o volevano) occuparsi.
Successivamente, suor Carla ha illustrato tramite slides la quotidianità degli ospiti della struttura, sottolineando la centralità della vita dell’ uomo in tutti i suoi aspetti e in tutte la sue manifestazioni, a partire dalla considerazione che “gli uomini, anche se devono morire, sono nati non per morire ma per incominciare “.
Il dottor Luciano Caser si è, quindi, soffermato sugli aspetti più attuali della disabilità, sulla necessità di combattere l’emarginazione del disabile e di abbattere i muri che isolano il cosiddetto “diverso”.
Per concludere, si sono succedute le testimonianze degli allievi di quarta che, nel corso del precedente anno scolastico, hanno preso parte all’iniziativa.
Nei prossimi mesi sei classi dell’Istituto si recheranno all’interno della struttura dove, come hanno ribadito i ragazzi che vi sono già stati, toccheranno con mano la fragilità, ma ne apprezzeranno anche la ricchezza e, soprattutto, capiranno come “è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire” (Battiato).
Francesco Cugnolio, III E LSSA