Le riflessioni dei nostri exchange students dopo un anno scolastico negli USA

Annalisa Avidano e Stefano Neggia 

Sono sempre più numerosi gli studenti che trascorrono un anno scolastico all’estero, generalmente il quarto del percorso quinquennale. Attualmente 10  ragazzi del nostro Istituto stanno proseguendo i loro studi in Canada, USA, Namibia, India e Thailandia con i programmi di Intercultura, Rotary e WEP.

Di seguito le considerazioni di Annalisa e Stefano, che hanno vissuto questa esperienza durante l’anno scolastico 2015-2016, rispettivamente in Minnesota e in Ohio, grazie all’iniziativa Rotary Youth Exchange Student.

 

Due e mezza, il silenzio, il buio, tranne per quella piccola luce sul muro che lampeggia, quasi a scandire il battito del mio cuore. Poi è luce, caffè in una mano e cellulare nell’altra, il battito accelera e le persone intorno a me iniziano a farsi più distinte, i suoni ritornano. Apro gli occhi: sono all’aeroporto.

Si dice che non si possa capire l’esperienza che si è deciso di compiere fino al momento della partenza, ed è vero. Si dice che quando si sale su quell’aereo ci si chiede per quale ignoto motivo si è presa quella folle decisione, eppure, anche se le nostre certezze non sono più certezze, si parte. Si dicono tante cose, ma quello che si prova solo pochi possono capirlo.

Essere un exchange student è felicità, tristezza, malinconia, indipendenza, euforia, ma soprattutto è coraggio. Coraggio di prendere le valigie e partire. Non sono dieci mesi della tua vita, ma è la tua vita in dieci mesi. Essere un exchange student ti cambia, ti fa vedere prospettive del mondo che non avevi mai visto prima. Ti permette di creare legami incredibilmente forti con persone con le quali, fino a trecento giorni prima, non riuscivi ad avere una conversazione sensata. Cosa significa essere un exchange student non può essere spiegato: si parte da casa per andare in un posto sconosciuto e si torna a casa lasciando casa.

Annalisa Avidano, V A  LSSA (in Minnesota)

 

Il mio soggiorno all’estero è stato indimenticabile. Ho stretto amicizie con ragazzi provenienti da tutto il mondo, visitato luoghi incredibili, come New York, Los Angeles, San Francisco, il Grand Canyon, e ho, soprattutto, avuto l’opportunità di conoscere la cultura americana. Durante il periodo di scambio sono stato ospitato da tre famiglie diverse, pur rimanendo sempre nella stessa città e nella stessa High School, dove il percorso didattico è molto diverso da quello della scuola italiana: sei tu, infatti, a scegliere il tuo percorso e le materie che intendi frequentare. Al mio ritorno, ho avuto molta nostalgia per tutto ciò che avevo appena lasciato, ma ho apprezzato ancora di più la bellezza e il valore di quanto abbiamo nel nostro Paese. Oggi, dopo questa esperienza, mi sento molto più maturo e indipendente.

Stefano Neggia, V C  LSSA (in Ohio)