All’IIS “Q. Sella” lo storico Miletto parla ai ragazzi di foibe ed esodo giuliano-dalmata
Biella, 8 febbraio 2018. “Confini orientali, foibe, esodo” è il titolo della conferenza tenuta mercoledì e giovedì scorso dal dottor Enrico Miletto e destinata agli allievi delle quinte di Liceo scientifico delle scienze applicate e di Istituto tecnico dell’IIS “Q. Sella”.
L’iniziativa si colloca nell’ambito delle attività legate al Giorno del ricordo, che si celebra il 10 febbraio ed è stato istituito nel 2004 al fine di conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Il ricercatore dell’Università di Torino, che collabora con l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, ha aperto l’incontro con una panoramica geostorica di Istria e Dalmazia per poi passare all’analisi dei trattati che hanno interessato il confine orientale nel primo dopoguerra e del cosiddetto “fascismo di confine”. Miletto ha parlato agli studenti delle leggi emanate dal regime e volte alla italianizzazione forzata di sloveni e croati e dei campi di internamento e prigionia riservati ai cosiddetti “allogeni”. Dal ’43 lo scenario storico muta e così anche la nazionalità dei perseguitati: per i “nemici interni” dell’esercito di Tito, cioè tutti coloro che si oppongono all’annessione alla Jugoslavia, viene creato un sistema repressivo che ha il suo culmine nell’infoibamento.
L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata all’esodo giuliano-dalmata, di cui sono stati esaminati i numeri, i tempi, le motivazioni, le direzioni e le mete: l’accoglienza in Italia, i centri di raccolta profughi, i borghi giuliani parlano di realtà che la storia ciclicamente propone.