Vorrei approfittare del vostro giornale per fare gli auguri al mio papà. Avrei voluto farglieli di persona, ma stamattina è uscito presto per andare al lavoro e sicuramente stasera ritornerà tardi. E al suo rientro poi, come succede ormai da qualche settimana, non mi abbraccerà e non mi verrà troppo vicino… “per sicurezza”, dice lui. Già, perché il mio papà è un medico e lavora all’ospedale di Biella. Da quando è scoppiata questa epidemia a casa ci sta pochissimo e quando lo vedo mi sembra sempre più stanco e preoccupato. Però non molla e io sono orgogliosa di lui. Così, oltre a fargli gli auguri per la sua festa, vorrei dirgli “Grazie papà, per tutto quello che stai facendo”. E oltre che a lui vorrei dire grazie a tutti gli altri papà che in ospedale sono in prima linea in questi giorni così difficili; grazie perché con esemplare senso del dovere accettano turni di lavoro massacranti oltre che i rischi del contagio. Grazie anche ai papà che prestano servizio nei corpi delle forze dell’ordine e a quelli che in tutti i settori lavorativi continuano a svolgere al meglio le loro attività nonostante tutte le difficoltà del momento. Naturalmente il mio senso di gratitudine si rivolge non solo ai papà, ma a tutti coloro che –uomini e donne – sono impegnati per risolvere questa situazione di grave emergenza; nonché a quei cittadini che, con senso civico e solidale, si stanno attenendo alle disposizioni emanate per il contenimento della diffusione del Covid19. In questa giornata dedicata ai papà, però, il pensiero va soprattutto a loro. Auguri a tutti i papà e in particolar modo al mio “super-papà”.
Una studentessa del Liceo delle Scienze applicate