Biella, 29 aprile 2020 – A due mesi dall’emergenza che ha portato a dover operare da casa prima docenti e studenti e, subito dopo, il personale ATA, si tirano alcune somme per valutare l’andamento della didattica a distanza.
Il Preside Giovanni Marcianò con gli staff di Istituto e l’Ufficio tecnico ha potuto tracciare un primo bilancio dell’esperienza di questo totale “trasferimento” della scuola dalle sedi fisiche – aule e uffici – alle case di oltre 2000 persone collegate via Internet all’Istituto.
“Stavamo già studiando come digitalizzare al massimo le attività amministrative, per migliorare la qualità del lavoro, applicando i principi dell’Amministrazione digitale. Per questo ci siamo trovati tecnicamente pronti a utilizzare già a inizio marzo le piattaforme Classeviva e MSI Office365. Ma senza i corsi di formazione programmati a marzo, come poteva il personale utilizzare quelle piattaforme, senza neanche un tutor a fianco?
È stato un momento di grande incertezza che hanno risolto i docenti stessi. Li ho visti partire supportandosi a vicenda. Un primo monitoraggio del traffico dal 18 al 24 marzo mostrava ogni giorno già 1.000 utenti in videoconferenza, 1.200 a condividere documenti e materiali in Office365. Quindi sulla piattaforma Office365 le classi si stavano ritrovando, segno di quanto fosse importante la presenza della scuola nella nuova quotidianità “chiusi a casa”.
Un videomessaggio sul sito web e sui social ha permesso di dire a tutti che cosa fare, ma più che altro di far sentire la vicinanza a studenti e famiglie, perché iniziassero a organizzarsi con calma sapendo che ci stavamo preoccupando di loro, anche se risposte a “quando torneremo in classe” e sulle modalità per interrogazioni e compiti in classe non si potevano dare in quel frangente. Ma era importante “esserci”, connessi e pronti a proseguire lo studio.
Con l’aiuto di tutto il corpo docente, tramite i coordinatori di classe abbiamo potuto constatare che solo in un caso su venti studenti c’erano difficoltà a connettersi e, in poco tempo, anche questo ostacolo è stato rimosso o aggirato. A poco a poco sono arrivate le indicazioni dal Ministero e ora sappiamo come procede la scuola italiana tutta.
All’ITI al momento le lezioni si svolgono in modalità mista, con una parte di videoconferenze in diretta e una parte di spiegazioni ed esercizi che gli studenti possono seguire e svolgere in autonomia. Per alcuni alunni i professori curricolari e di sostegno tengono anche lezioni a piccoli gruppi o individuali, quando necessario. Il nostro obiettivo è che gli studenti riescano a trovare i tempi giusti al pc, davanti a uno schermo, alternando attività da effettuare indicate dai docenti, operando assieme anche se a distanza, sviluppando un personale e nuovo metodo di studio. Stiamo preoccupandoci ora di contenere al minimo il danno dei “mancati apprendimenti”, che saranno da recuperare il prossimo anno: forse, perché nessuno sa prevedere quali effetti sta determinando questa “didattica a distanza” di fronte alla quale la “voglia di studiare” degli studenti sembra essere tornata “come una volta”. Almeno, alcuni docenti questo mi riferiscono. Intanto anche gli uffici si sono trasferiti in piattaforma e lavorano online”.
Ecco i numeri delle attività online dell’ITIS: nei 30 giorni monitorati (dal 23 marzo al 21 aprile) sono 2431 gli utenti attivi, 2572 le riunioni convocate tra lezioni e incontri per organizzare il tutto, 1410 le aule virtuali (chiamati “canali” in Off365) a cui accedere per fruire delle lezioni in cui sono stati trasmessi oltre 27000 messaggi con 16000 risposte. Inoltre, se ciò non bastasse, i contatti diretti (chat) si sono scambiati altri 90.000 messaggi. Infine, è stato istituito un numero di emergenza per la Segreteria e lo stesso Preside si è messo in gioco con un video-corso per i docenti.
“Con il passaggio alla didattica a distanza non è venuto a mancare il supporto emotivo agli allievi: da metà marzo è stato aperto in modalità telematica il Servizio di Attenzione alle Problematiche Giovanili gestito con la psicologa Alessandra Tamiati a disposizione degli studenti. E sono molti i docenti impegnati nell’ascolto dei giovani, attenti alle loro gioie e preoccupazioni anche attraverso le pagine online del nostro giornalino, che continua la sua attività”, aggiunge il Preside.
Il messaggio finale è dunque di speranza e fiducia nei giovani e nella scuola, anche in un momento difficile. Da settembre si riprenderà, pronti a tutto. Intanto l’Istituto sta predisponendo quanto necessario per i colloqui dell’Esame di Stato e ripartono i corsi del Piano nazionale di aggiornamento per i docenti, sempre da remoto. Se per la tutela della salute di tutti sarà necessario o si sceglierà di fare un po’ di “didattica a distanza”, l’ITIS è pronto, anche mettendo a disposizione di tutti i colleghi docenti della scuola italiana quanto abbiamo imparato (e ancora impareremo) affrontando questa prova.