Il 24 Marzo 2021 si sono svolte le finali nazionali del concorso “WebTrotter”; quattro squadre del nostro istituto vi hanno partecipato ottenendo ottimi risultati.
Abbiamo pensato di intervistare i finalisti, ponendo non solo domande sull’esito della finale ma anche sul funzionamento del concorso, raccontato, quindi, dai partecipanti stessi. Tutte le quattro squadre hanno risposto alla nostra intervista:
- i NNIP (Giacomo Ghiardo, Chiara Vercellino, Maddalena Corbetta, Matteo Fiori), giunti secondi nella categoria riservata al triennio, dove gareggiavano anche
- I Verne del Web (Francesco Stefano Aiazzone, Elena Azario, Elisa Calabrò, Andrea Beltrami) arrivati quinti;
- e poi le squadre del biennio, i Bit-Ter (Raffaella Delli Gatti, Andrea Salussolia, Alice Angelino e Nicolò Le Rose), che hanno concluso in terza posizione
- e i DPFG (Davide Mascherpa, Francesca Nerva, Pietro Tassone, Giulia Campagnolo), i più giovani in quanto allievi di prima.
Ecco le risposte dei webtrotters…
Vi aspettavate di ottenere questi risultati?
NNIP: “No, non ce lo aspettavamo anche se eravamo ottimisti; al termine della gara eravamo contenti del lavoro eseguito e fiduciosi. I risultati ci hanno stupito molto e resi soddisfatti, anche per la presenza di altre squadre molto forti tra cui i campioni in carica.”
I Verne del Web: “Più che di una aspettativa parleremmo di un obiettivo a cui puntare, comunque avevamo un’idea di dove saremmo potuti arrivare, anche se non così precisa. La competizione era molto serrata, infatti abbiamo perso tre posizioni per una sola domanda.”
Bit-Ter: “Non ce l’aspettavamo, appena finita la prova eravamo scoraggiati, pensavamo di avere fatto addirittura peggio della prova precedente.”
DPGF: “Sinceramente no, essendo la nostra prima partecipazione non ce l’aspettavamo.”
Come si organizza una squadra durante la gara? C’è un solo metodo di lavoro o ogni team può adottare la propria strategia?
NNIP: “Il caposquadra è l’unico con l’accesso alle domande e le condivide con la squadra; per avere più sicurezza si usano diversi metodi di ricerca (es. Bing e Google). I ruoli sono leggermente differenziati tra i membri: c’è chi si occupa, ad esempio, della ricerca su Excel e chi di quella su Google; attraverso le varie prove abbiamo poi scoperto la specializzazione di ognuno di noi. Infine, tocca al caposquadra coordinare il lavoro di tutto il team, per far risparmiare più tempo possibile”
I Verne del Web: “C’è un percorso sequenziale delle domande, perciò è obbligatorio seguire l’ordine; risulta quindi difficile organizzarsi diversamente, perché c’è una “strada già tracciata”, ma non esiste una regola precisa, anche se in generale il metodo più conveniente è uno solo.”
Bit-Ter: “Ogni team può avere una propria strategia e ci si possono suddividere i compiti secondo un’organizzazione specifica. Noi non ne avevamo una precisa: in linea di massima, tutti si occupavano dello stesso compito e ci organizzavamo sul momento per risolvere il singolo problema il più velocemente possibile.”
DPGF: “Ogni team può usare la propria strategia a seconda dell’organizzazione adottata: noi ci siamo divisi i compiti per cercare le varie risposte ai quesiti.”
Come spieghereste il concorso Webtrotter a compagni che non lo conoscono?
NNIP: “È richiesto il possesso di competenze in ambito tecnologico, nella ricerca su Internet, nell’utilizzo di Excel e Word. Si tratta di consultare diversi siti di ricerca per trovare informazioni nascoste, valutandone la validità, al fine di risolvere un problema. A volte bisogna tradurre dei codici ma in generale il concorso si basa sull’abilità nell’utilizzo del web, anche se non è fondamentale in tutti gli esercizi; per alcuni, ad esempio, basta usare solo Word.”
I Verne del Web: “Semplificando: bisogna capire cosa cercare, cercare le cose giuste, trovare risposte adeguate e saper usare gli strumenti a disposizione sul web, un po’ nello stesso modo in cui li usiamo nella vita di tutti i giorni.”
Bit-Ter: “Si parte da esercitazioni con simulazioni per poi arrivare alle gare vere e proprie, composte da vari quesiti su diverse tematiche, non solo di ambito informatico, che richiedono anche l’utilizzo di Word e di Excel; è importante non solo essere veloci nel digitare e nel ragionare, ma anche saper lavorare in squadra, attività in cui ci siamo trovati molto bene.”
DPGF: “Si tratta di un concorso a squadre in cui ci si sfida affrontando 24 domande di varie difficoltà, rispondendo a ogni quesito cercando le informazioni via web (quando è avvenuto un fatto, chi era coinvolto), con un limite di tempo di 90 minuti.”
Dover lavorare a distanza, a causa della pandemia, ha influito sul lavoro della squadra?
NNIP: “No, non ha influito, avevamo a disposizione i mezzi necessari; certo, nel caso fossero mancati, si sarebbe verificato un problema. L’unico vero svantaggio poteva essere la mancanza di connessione, mentre i vantaggi sono stati la velocità nei processi, la possibilità di poter svolgere un lavoro più differenziato, poiché ognuno era sul proprio pc. Considerando che questa è stata la nostra prima partecipazione, non possiamo fare paragoni con una situazione normale.”
I Verne del Web: “Ha influito, certamente. Ognuno lavorava al proprio computer, però, essendo tutti in abitazioni diverse, c’era il rischio che la connessione non funzionasse per qualcuno e questo timore ha aumentato il livello d’ansia sia prima sia durante il concorso. La concentrazione in queste condizioni aumenta, poiché il lavoro diventa più individuale: lavorando tutti su un computer diverso le cose possono andare in generale meglio, ad esempio, nel caso di più risposte ci si può dividere la verifica delle singole. I risultati potevano però essere molto influenzati da diversi fattori, tra cui appunto la connessione.”
Bit-Ter: “No, non ha giocato un ruolo negativo. Durante il lockdown, lo scorso anno, abbiamo avuto occasione di migliorare le nostre capacità. Per regolamento non si possono consultare più quesiti alla volta e dunque non si può avere un quadro generale della situazione. In realtà è stato più o meno come se fossimo in presenza. Lavorando a distanza abbiamo potuto confrontarci più facilmente e avuto a disposizione più mezzi rispetto ad un’eventuale partecipazione in presenza.”
DPGF: “Non ha influito troppo perché ognuno lavorava con il proprio computer, quindi non è stato un grosso problema. In presenza si sarebbe potuto comunicare meglio perché non si sarebbero verificati quei pochi problemi di connessione che, comunque, abbiamo dovuto affrontare.”
Perché consigliereste a dei compagni di partecipare a questo concorso?
NNIP: “Lo consiglieremmo perché permette di acquisire diverse nozioni, come il saper lavorare in un team e velocemente; inoltre, si imparano cose nuove ed interessanti: ad esempio, quest’anno il tema era “Miti e Celebrazioni” e le informazioni acquisite, prima sconosciute su questo argomento, sono state parecchie. Certamente è un’esperienza che arricchisce.”
I Verne del Web: “A differenza di altre Olimpiadi non è necessario studiare per prepararsi e non serve avere una cultura pregressa, ma basta saper sviluppare delle abilità; in ogni gara si acquisisce qualcosa. Le capacità nell’uso di internet sono poi molto importanti perché saranno sempre più richieste in futuro. I problemi sono legati alla realtà e ogni gara è una sfida: il tempo è così speso piacevolmente insieme ai compagni di squadra. Il concorso è anche uno stimolo alla creatività, non solo alla conoscenza, perché si possono intraprendere diversi approcci, al contrario di altre gare basate su una sola disciplina.”
Bit-Ter: “È stato un grande divertimento ed è bello potersi mettere in gioco. La gara si svolge durante l’orario scolastico e non porta via altre ore nel corso della giornata. Stimola la collaborazione di squadra dato che tutti si devono mettere in gioco per avere buoni risultati nel concorso. Raramente si sfruttano appieno le potenzialità di internet e questo concorso pone l’attenzione proprio su questo aspetto, insegnando a utilizzare tutte le possibilità offerte dal web e permettendo di scoprire ambiti nuovi, prima sconosciuti.”
DPGF: “Ci è piaciuto molto, ci ha fatto conoscere meglio, essendo questo il nostro primo anno come compagni di classe. Permette di sviluppare le capacità nel lavoro di gruppo e scoprire metodi nuovi e alternativi a quelli classici di ricerca.”
In conclusione, partecipereste di nuovo ad una successiva edizione?
NNIP: “Sì, squadra che vince non si cambia; l’anno prossimo puntiamo a fare ancora meglio.”
I Verne del Web: “Se ce ne fosse la possibilità (il concorso non va oltre la classe quarta), assolutamente sì!”
Bit-Ter: “Sì, di sicuro, soprattutto per mettersi in gioco e fare meglio di quest’anno; potremo anche provare nuove combinazioni di partecipanti per le squadre all’interno della classe.”
DPGF: “Sì, puntiamo ad arrivare più in alto in classifica, inoltre ci è piaciuto molto e lo rifaremmo volentieri.”
Edoardo Spataro e Pietro Zanacchi, 4°C LSSA.M