Chiara D’Aloia e Gabriele Zerbola, ex studenti delle Scienze applicate, premiati a Firenze e a Vietri sul Mare
L’anno passato non avevano potuto ricevere ufficialmente il loro premio a causa del lockdown, ma la scorsa settimana, Chiara D’Aloia e Gabriele Zerbola, ex allievi del nostro Istituto, hanno finalmente potuto partecipare alle cerimonie che li hanno incoronati (Gabriele nel senso letterale del termine) vincitori di due concorsi.
Chiara è stata premiata il 2 dicembre a Firenze, presso l’hotel Four seasons, con una targa commemorativa che si aggiunge a un assegno e a uno stage, già svolto, presso la Pirelli; Gabriele, il 4 dicembre a Vietri, ha ricevuto, oltre a una somma in denaro, una simbolica cetra in ceramica e la corona d’alloro, come si conviene ai “poeti laureati”.
Chiara D’Aloia, che l’anno scorso frequentava la V F del Liceo delle Scienze applicate e quest’anno è iscritta alla Facoltà di Medicina presso l’Università di Torino, ha vinto, con un video su Jeff Bezos, il concorso nazionale “Il talento? Questione di CL@SSE”, ideato per aiutare gli studenti a orientarsi nel loro percorso di crescita dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, con il supporto di Pirelli. Ai partecipanti era richiesto di individuare una personalità talentuosa e di produrre un elaborato in cui si evidenziassero le qualità e i meriti che ne hanno determinato il successo: Chiara ha scelto il visionario fondatore di Amazon per le sue capacità gestionali, il genio innovativo e la lungimiranza manageriale.
Gabriele Zerbola, al Liceo compagno di classe di Chiara e attualmente iscritto alla Facoltà di Lettere presso l’Università di Pavia, con il suo componimento giocoso, Goliardici appunti di un pisolino all’ultimo banco, ha vinto il VI Concorso internazionale di poesia per studenti di istituti superiori “Poesis – Vietri sul Mare”, sbaragliando gli oltre duecento concorrenti.
Il premio, come recita il bando, si prefigge di rinsaldare il dialogo poetico dei e tra i giovani, perché parlino per loro stessi e per tutti con una voce che sia libera e rivoluzionaria. È quello che ha fatto Gabriele attraverso la sua poesia, dove passa in rassegna, come scorrendo rapidamente le pagine di un manuale scolastico, i grandi maestri della letteratura medievale e rinascimentale (Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto e Tasso), con l’esplicito intento di scalzarli per un attimo dai loro piedistalli e trasportarli sul banco del vicino.