Gli adolescenti che praticano attualmente sport in Italia sono pochi,infatti emerge dagli ultimi dati che il 40% dei ragazzi italiani non svolge nessuna attività sportiva, all’infuori delle due ore di attività motoria a scuola.
Il fenomeno dell’abbandono della pratica sportiva è denominato “drop out” e la sua causa viene attribuita all’impegno scolastico.
In realtà, in Italia, i giovani che si impegnano in attività sportive agonistiche sono molti, ma la maggior parte di essi si è trovata in difficoltà nella gestione del doppio impegno sportivo-scolastico.
Oltre all’istituzione dei Licei sportivi, è stato varato un programma sperimentale dal Ministero dell’istruzione (MIUR) finalizzato agli studenti-atleti frequentanti anche altri percorsi, per permettere loro di conseguire una buona formazione: questa è l’offerta proposta alle scuole con l’obiettivo di superare e affrontare le problematiche che si creano durante il percorso scolastico dello studente-atleta. Con questo progetto, anche alla scuola vengono dati il sostegno e il supporti per garantire il diritto allo studio di questi studenti.
Per comprendere meglio la gestione dello studio e la conciliazione con lo sport, abbiamo intervistato uno studente che frequenta il quarto anno del Liceo scientifico e pratica equitazione a livello agonistico.
Ci ha raccontato che si allena sei giorni su sette (lunedì è a riposo) per circa due ore quotidiane, nelle settimane in cui non deve affrontare le gare. Nei periodi in cui ha competizioni sportive (esse solitamente si svolgono in luoghi distanti circa un’ora da Biella) l’allenamento è di due/tre giorni interi.
Il suo metodo di studio consiste nella riscrittura degli appunti presi in classe che integra con il libro di testo per poi leggerli e successivamente ripeterli.
Solitamente, dopo una giornata scolastica, inizia a studiare nel primo pomeriggio per poi recarsi in scuderia fino a sera, dopodiché, una volta rientrato e aver cenato, termina di svolgere i compiti per i giorni seguenti.
La scuola lo ha agevolato, da quest’anno, tramite il progetto promosso dal MIUR chiamato “Lo studente atleta”, grazie al quale ha la possibilità di ricevere spiegazioni direttamente dai professori e ottenere schemi, appunti assegnati dai docenti in classe nei suoi giorni di assenza a causa delle competizioni. Inoltre, ha l’opportunità di accordarsi con i professori riguardo la gestione delle verifiche e delle interrogazioni, infatti non sostiene test e verifiche il giorno seguente a una gara.
Si può quindi affermare che il progetto per i giovani atleti sia una buona iniziativa per agevolare i ragazzi a conciliare la loro passione con il loro percorso scolastico.
Gaia Munari, 4F LSSAM