In questo breve articolo, vi spiegheremo passo a passo gli eventi principali che hanno portato a questo importante traguardo.
Giusto questa settimana, le tre Quarte di Informatica e la Quarta elettro sono andate in visita di istruzione a Torino: tra le varie attività proposte, c’era anche la visita al Museo del Risorgimento, visita d’impronta storica perfetta per capire l’importanza del 17 marzo:
in questa data si celebra, infatti, l’Anniversario dell’Unità d’Italia, ossia la nascita dello Stato italiano, avvenuta in seguito all’incoronazione a re d’Italia di Vittorio Emanuele II.
Per raccontare questa unificazione bisogna tornare indietro fino al 1848, anno in cui – in seguito ai moti rivoluzionari in Lombardia – il Regno di Sardegna ne approfitta per dichiarare guerra all’Austria e liberare il Nord; purtroppo, l’esercito piemontese viene sconfitto e il re Carlo Alberto di Savoia abdica.
I fallimenti di Carlo Alberto lasceranno spazio però ai futuri successi di suo figlio Vittorio Emanuele II.
Bisognerà aspettare circa dieci anni per fare un’altra guerra, per avere il tempo così di prepararsi economicamente e militarmente.
Nel 1859 l’Austria (provocata apposta dal primo ministro Cavour) dichiara guerra al Regno di Sardegna, dando inizio alla Seconda guerra d’indipendenza; questa volta il Piemonte non è da solo, aveva infatti siglato un accordo con la Francia, la quale si impegnava ad entrare in guerra in caso di attacco: con questa alleanza l’esercito sabaudo strappa la Lombardia all’Austria e successivamente con i plebisciti vengono annessi al Regno di Sardegna anche la Toscana, il Ducato di Parma e Piacenza, il Ducato di Modena e Reggio e la Romagna pontificia.
Nel 1860 Giuseppe Garibaldi parte da Quarto, in provincia di Genova, verso Marsala in Sicilia, una Sicilia in rivolta contro il governo borbonico.
Garibaldi dopo aver vinto in Sicilia, raccogliendo nel mentre molti volontari, risale la Calabria ed entra a Napoli. Vittorio Emanuele, per raggiungere Garibaldi, annette nel percorso le Marche e l’Umbria e lo incontra a Teano, dove Garibaldi consegna il Regno delle Due Sicilie al sovrano sabaudo.
Finalmente, dopo aver unito l’Italia da Nord a Sud, a Torino si riunisce il primo parlamento italiano, che proprio il diciassette Marzo 1861 proclama Vittorio Emanuele II re d’Italia.
Mancano però ancora il Lazio, il Veneto, il Trentino e la Venezia Giulia per fare tutta l’Italia unita.
Nel 1866 si diede vita alla terza guerra d’indipendenza, conclusasi con la conquista del Veneto e quattro anni dopo del Lazio, proclamando quindi Roma capitale nel 1871; così si conclude il Risorgimento.
Vittorio Emanuele II, uno dei più grandi protagonisti del Risorgimento, non riesce a vedere tutt’Italia unita, infatti muore prematuramente a cinquantasette anni, nel 1878.
L’Unità si concluderà con la fine della Prima guerra mondiale (per alcuni considerata la Quarta guerra d’indipendenza), con l’annessione del Trentino e della Venezia Giulia.
Tommaso Neato, 4°A EE.ELT