L’importanza dello Sport 


Giovedì 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace è stato organizzato dall’ONU a New York un evento per discutere, insieme ad atleti e altre figure di spicco, come lo sport possa contribuire alla promozione di pratiche sostenibili, dell’uguaglianza di genere e a combattere il razzismo e i discorsi d’odio.


Anche a scuola, nel nostro piccolo, possiamo contribuire al dibattito facendo una riflessione per quanto riguarda la materia di “Scienze motorie e sportive”. Occupa almeno due ore dell’orario scolastico settimanale, ad eccezione degli indirizzi “sportivi” dell’Istituto Tecnico e del Liceo, e per molti ragazzi sono percepite come un momento anche di svago, nonostante il lavoro da fare. Infatti, i docenti dell’Itis hanno un’ottima preparazione, un dialogo molto empatico con noi ragazzi e offrono insegnamenti non solo sulla disciplina ma anche sulla vita. Tutti sappiamo che lo sport è importante per il benessere e la salute della persona; ma lo sport è anche vita.


Lo sport e la vita. 

Perché lo sport è vita?

Lo sport è vita perché fa bene. Lo sport è vita perché forma i ragazzi, gli insegna a stare insieme, a relazionarsi con le persone, a vincere, a perdere e, soprattutto, gli insegna a non mollare e a inseguire i propri obiettivi.


Scienze Motorie a scuola: giusto? Sbagliato?

La materia è importante tanto quanto le altre, non bisogna sottovalutarla o trascurarla, poiché contribuisce alla media. Sappiamo che per qualcuno può essere difficile fare movimento fisico, come per altri può essere altrettanto difficile studiare discipline più teoriche: tutto contribuisce a migliorarci come persone e come cittadini consapevoli del futuro.

Proprio per questo lo sport non deve diventare motivo di scherno o di confronto. Troppo spesso, ultimamente, si sentono notizie di atleti che denunciano abusi da parte di allenatori che trasformano le loro passioni in torture fisiche e psicologiche. Lo sport dovrebbe essere un momento di svago, di libertà e di espressione personale, non un momento di sofferenza a causa delle regole troppo rigide.

Non rendiamo le ore di Scienze Motorie e Sportive un’esperienza simile, le valutazioni dovrebbero essere basate sul potenziale e non sul risultato numerico o sulla performance: proprio come l’ONU ci ricorda oggi, lo sport deve aiutare a combattere il razzismo e i discorsi d’odio. Anche a scuola.


Federico E. Viola, 4°A EE.ELT

Elena Baruffa, 3°B CMB.CBS