Il 18 novembre, la 2I ITIS si è recata in visita al FILA Museum, ente nato per celebrare la storia del marchio biellese conosciuto in tutto il mondo. La FILA nasce come impresa tessile locale con sede a Coggiola (BI) nel 1911 e all’inizio produce solo biancheria intima. La denominazione, che molti pensano essere un acronimo, non è altro che il cognome della famiglia fondatrice.
Nel tempo, il marchio diventa una realtà nota a livello internazionale, soprattutto grazie allo sport, e in particolar modo al tennis; nella prima vittoria dell’Italia in Coppa Davis, nel 1976 in Cile, due dei più importanti atleti che hanno indossato il marchio FILA, ovvero Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, portano l’Italia alla vittoria in un clima cupo e pericoloso, sotto il regime dittatoriale di Pinochet.
Il giorno della finale, Panatta suggerisce di indossare delle magliette di colore rosso come evidente segno di protesta per il sangue versato. Non si tratta più solo di sport, perché quella che l’Italia scrive quel giorno è una pagina di storia.
Proprio per ognuno dei momenti topici dell’azienda, come quello sopra descritto, è prevista una sala dedicata con cimeli e documenti dell’epoca: in tale percorso i ragazzi sono stati condotti da Daniele Licata, guida competente e appassionata. Ed ecco allora la sala dedicata agli sport invernali come lo sci, dove la FILA è stata presente ad altissimi livelli (tutti ricorderanno i testimonial Deborah Compagnoni e Alberto Tomba) e l’alpinismo (il più celebre scalatore dello scorso secolo, Reinhold Messner, indossava capi dell’azienda biellese).
Grandi cimeli esposti anche nella sala della vela, disciplina in cui lo storico marchio biellese ha sponsorizzato un atleta eccezionale: Giovanni Soldini, grande velista e persona sempre attenta all’ambiente, nonché al prossimo. Scolpito nella memoria collettiva resta il salvataggio in mare della rivale francese Isabelle Autissier nel 1999, che gli varrà la Légion d’Honneur nel 2002: uno dei capitoli più felici nella storia della marineria e delle regate oceaniche.
Infine, nella stagione 1998/1999, la FILA sponsorizza l’indimenticato Marco Pantani proprio durante quella che tutti ricordano come la sua più grande impresa: la tappa di Oropa. Qui infatti il “Pirata”, dopo un incidente tecnico che lo rallenta, è costretto a recuperare e lo fa alla grande: riaggancia i fuggitivi, stacca ben 49 corridori e arriva solo al comando, aggiudicandosi la Maglia Rosa tra il tripudio del pubblico biellese; anche per lui, un’esposizione di cimeli dal grande significato evocativo.
Massimiliano Musso