Sabato 23 novembre le strade di Biella si sono colorate di rosso per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne; rosso come il sangue versato ingiustamente, rosso come il telo portato per la città, lungo centinaia di metri, su cui erano riportati i nomi delle 104 innocenti vittime uccise da sconosciuti, padri, fratelli, compagni e mariti quest’anno.
La gente non ha alzato solo manifesti e striscioni, ma anche mazzi di chiavi; troppo spesso, infatti, l’assassino non è un estraneo, ma ha le chiavi di casa.
Se, infatti, negli ultimi 20 anni gli omicidi sono diminuiti, i femminicidi no.
Il corteo ha sfilato per la città, con interventi di donne e uomini che hanno gridato contro quella società che la violenza la normalizza.
Tutto si è concluso con la citazione degli ultimi versi della poesia di Cristina Torre Cáceres, artista e attivista peruviana, che scrive: “Se domani sono io, se non torno domani, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.”


