
Il 5 maggio di quest’anno si è svolto il settantasettesimo Costume Institute Gala,o popolarmente noto come Met Gala, il défilé più importante e prestigioso al mondo, superiore perfino a quelle che sono le sfilate di moda che si susseguono durante tutto l’anno.
L’idea nasce nel 1948, nel pieno del dopoguerra, come raccolta fondi per il costume institute del metropolitan museum of art di New York, sede fissa per l’evento dal 2005, che si tiene ogni primo lunedì di maggio, gli ospiti, che possono partecipare solo tramite un invito privato, sono celebrità di varie sfere professionali: dalla musica e il cinema fino allo sport e i social media.
La tradizione che distingue questa sentita manifestazione modana, e la celebrazione annuale di un tema sempre diverso, che impone così un rigido dress code per gli invitati, seppur negli ultimi anni si sono visti volti noti che andavano totalmente controcorrente, inoltre all’evento è supportato dalla testata Vogue, una delle più importanti riviste di moda al mondo, che riserva sempre la prima pagina ai vestiti migliori passati sul red carpet.
Quest’anno, il black dandy è stato il protagonista della mostra, un tema che ha le radici nell’importanza dell’abbigliamento e dello stile dei giovani ragazzi afroamericani, mettendo al centro quindi l’abbigliamento maschile, e l’attenzione rivolata verso di esso e ai dettagli, tema che però ha cercato di sensibilizzare anche sull’argomento del razzismo sostenendo apertamente le idee portate avanti in America dal movimento Black Live Metter.
Anna Wintour, ha dato il via alle danze, essendo oltre che giornalista e direttrice del Vogue anche conduttrice della mostra dal 1995, si presenta con un lungo vestito argenteo a tema floreale, arricchito da diverse collane e gioielli, e coperto in parte da un soprabito azzurrino, tutto firmato Luis Vitton.
Tra i volti famosi, spiccano Future, Gigi Hadid, Kendall Jenner, Dua Lipa, Simone Biles ma la protagonista più attesa è l’attrice Zendaya conosciuta in tutto il mondo come icona, soprattutto dai giovani ragazzi e ragazze, che si rivela con un tailleur totalmente bianco, che si stacca molto dal tema principe, grazie al colore e al tipo di vestito molto più femminile, arricchito con un capello a falda larga; il bianco è stata anche la palette scelta da Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo di formula uno e icona assoluta di moda negli ultimi anni, che veste di uno smoking contrassegnato sul petto da un gioello che riporta al suo titolo di sir, e in conclusione un classico basco, anch’esso bianco.
I due protagonisti che secondo noi hanno portato però appieno l’idea del black dandy sono A$AP Rocky e Yara Shahidi; il primo, conosciuto oltre che per la sua musica anche come emblema della moda maschile, si presenta così con un completo nero, studiato, sfarzoso di gioelli e coperto da una Marmot, sintomo della sua adolescenza nella cittadina di Harlem, e giacca caratteristica del posto, il tutto si completa con un ombrello come accessorio tempestato però nel manico e nella punta da diamanti; il nero lascia spazio ad un grigio antracite nel tailleur, della attrice e modella Yara, che è vista da molti come una outsider, infatti seppur è il suo primo Met Gala, è riuscita a ricamarsi uno spazio tra le prime pagine.
Nei giorni seguenti Rihanna, cantante e moglie di A$AP Rocky, ha vinto il premio come migliore outfit seppur il giro del web lo ha fatto Damson Idris, attore ancora in erba che ha recitato nel nuovo film F1 con Brad Pitt, e proprio con un’auto di formula uno si è presentato all’evento, varcando il Red Carpet vestito da vero pilota, tuta che strappata dai suoi collaboratori ha lasciato spazio ad un completo rosso con motivi in parte a quadri, decisamente fuori tema, ma giustificato da un’entrata unica nella storia del Met Gala.




