
Questa mattina, 3 giugno 2025, la Scuola Pallavolo Biellese ha tenuto un importante evento per il suo progetto “Oltre il Muro, Oltre la Rete“, che ha coinvolto gli studenti delle classi terze dell’indirizzo informatico ed elettronico elettrotecnico. Il fulcro dell’incontro è stata una serie di presentazioni tenute dagli atleti che hanno partecipato al viaggio a Cracovia negli ultimi due anni.
Questi giovani atleti hanno condiviso le loro esperienze, sottolineando il valore poliedrico del progetto. Hanno evidenziato come il viaggio non sia stato un semplice scambio sportivo, ma un arricchimento completo: ha migliorato le loro competenze atletiche, ha favorito lo sviluppo umano attraverso nuove amicizie e la comprensione interculturale, e ha promosso la consapevolezza culturale esplorando il contesto storico e sociale di Cracovia e il campo di concentramento di Auschwitz
La scelta di includere la visita a luoghi simbolo della memoria non è stata casuale. Questi siti hanno offerto ai ragazzi momenti di silenzio e riflessione, fondamentali per comprendere la complessità del passato. Lì, dove la storia ha lasciato cicatrici profonde, i giovani hanno avuto l’opportunità di meditare sulle conseguenze dell’odio, della discriminazione e dell’intolleranza. L’obiettivo era duplice: da un lato, onorare la memoria delle vittime; dall’altro, trarre insegnamenti vitali per il presente e il futuro.
In Polonia, gli studenti si sono allenati con atleti internazionali, affinando le loro abilità tecniche e dimostrando come la pallavolo sia un linguaggio universale. Oltre all’aspetto sportivo, il progetto ha offerto una profonda immersione nella storia e nella memoria, includendo visite a siti di importanza storica. Queste visite hanno incoraggiato la riflessione sulle conseguenze dell’odio e della discriminazione, evidenziando l’importanza di costruire un futuro di tolleranza e comprensione. Il “muro” e la “rete” del titolo del progetto sono venuti a simboleggiare non solo le barriere fisiche del gioco, ma anche le barriere dell’indifferenza, dell’ignoranza e del pregiudizio, che gli studenti hanno imparato a superare con empatia e riflessione critica.
Un momento di particolare impatto è stato l’incontro con gli atleti ucraini che hanno partecipato al torneo. Il loro racconto, dignitoso nonostante le difficoltà e le privazioni causate dalla guerra, ha toccato profondamente i ragazzi biellesi, regalando loro un arricchimento morale inestimabile.
Tornando a Biella, i partecipanti hanno riportato un bagaglio di nuove consapevolezze. Sul piano sportivo, le abilità tecniche e la capacità di lavorare in squadra sono state consolidate. Sul piano personale, l’esperienza ha rafforzato il senso di appartenenza a una comunità più ampia e la convinzione che lo sport possa essere un potente veicolo di valori positivi.
Il progetto ha dimostrato come la pallavolo, con la sua rete che unisce e talvolta divide, rispecchi le sfide della vita, incoraggiando i partecipanti a guardare “oltre il muro” delle apparenze e a cercare sempre nuove prospettive.
La Scuola Pallavolo Biellese ha esteso i suoi ringraziamenti a Giusi Cenedese, Alessandra Zagheni e Daniela Onestà per il loro fondamentale supporto nel rendere possibile questo progetto trasformativo e l’incontro di riflessione.
Prof.ssa Angela Nolfo



