La paura e le esperienze di coloro che hanno vissuto in prima persona gli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Lo scorso dieci febbraio noi ragazzi della 4 C indirizzo Scienze Applicate, ci siamo recati alla “Casa di riposo Comotto” di Vigliano Biellese per incontrare alcune persone che potevano trasmetterci la loro testimonianza, vissuta in prima persona, sul periodo legato alla Seconda Guerra Mondiale. Giunti sul posto siamo subito stati accolti da un ambiente ospitale e confortevole, per poi essere condotti in una stanza in cui già ci attendevano sei ospiti del centro. Dopo una breve presentazione, da parte nostra e da parte loro, a turno, con l’aiuto di un’assistente, considerata l’età avanzata degli ospiti (tutti ultra novantenni) e gli inevitabili problemi di salute, hanno cominciato ad esporci la loro esperienza.
Le loro testimonianze riguardano esperienze in campo di concentramento, esperienze di guerra da parte di chi era soldato, o ancora lo stile di vita che si conduceva in quel periodo nella zona del biellese e le stragi qui avvenute (ne è esempio la strage di 21 partigiani in Piazza Martiri) e di come i cittadini della nostra zona si trovassero nel mezzo tra la fazione repubblicana (i fascisti alleati dei tedeschi) e i partigiani, e i conseguenti scontri e spargimenti di sangue.
Ciò che emergeva dai loro racconti era un sentimento di paura vissuto in quel periodo della loro vita, oltre alla fame patita e alle numerose rinunce e perdite subite (ne sono esempi i decessi di fratelli non più tornati dalla guerra, o l’impossibilità di avere un’istruzione).
Alcune immagini si sono impresse con forza nei ricordi di queste persone, tanto che ce le hanno ripetute spesso durante i loro racconti: i bambini avviati alla morte nei Lager nazisti, il trattamento umiliante che i tedeschi riservavano agli internati militari italiani, considerati traditori dopo l’8 settembre 1943, le umiliazioni patite dalla popolazione civile da parte degli invasori tedeschi e dai fascisti.
Uno degli ospiti ha anche conservato un quaderno in cui scrive e conserva i suoi ricordi relativi a quel periodo, e noi abbiamo avuto l’opportunità di vederlo e leggerne alcuni passaggi.
Di nostra iniziativa, abbiamo filmato questo colloquio e poi montato in un video per conservare una delle ultime testimonianze donata da chi ha vissuto in prima persona questo periodo della storia.
Miriam Rasi, IV C LSSAM