Din Don Down

22 aprile 2025 – teatro Odeon di Biella – spettacolo Din Don Down

Paolo Ruffini è un attore, un regista e un comico italiano, che recentemente ha iniziato a fare teatro in compagnia di bambini o di persone con disabilità.

Il 22 aprile 2025 il teatro Odeon di Biella lo ha ospitato per il suo spettacolo intitolato Din Don Down; il titolo stesso anticipa i protagonisti della serata, cioè i ragazzi con la sindrome di Down che costituiscono la sua compagnia teatrale, e la tematica centrale, cioè la fede, la religione e Dio.

La serata si è alternata tra momenti comici ed esilaranti, dovuti al sarcasmo di Ruffini e ai divertenti equivoci causati dal simpaticissimo cast che lo accompagnava (il cosiddetto politically correct è stato leggermente trascurato quella sera); e di profonde riflessioni su temi tanto importanti quanto delicati, come la discriminazione, la diversità e la morte.

Fin da subito le persone sono state avvertite, proprio da Ruffini, del fatto che alla fine dello show la loro percezione sul mondo e sulla vita sarebbe cambiata.
Inizialmente era difficile crederci, perché è quasi impossibile cambiare il pensiero di qualcuno in soli novanta minuti di spettacolo; eppure, lui ne è stato in grado.
Ha aperto gli occhi del pubblico attraverso riflessioni ispirate da frasi della Bibbia o di antichi filosofi, ma non solo; è riuscito a coinvolgere il pubblico raccontando anche semplici aneddoti successi ad alcuni bambini con cui ha parlato, i quali si sono dimostrati molto più saggi rispetto a molti adulti.
Per esempio, uno di loro sosteneva che le persone a cui vuole davvero bene non muoiono, ma si trasferiscono semplicemente in cielo, rimanendo costantemente legate a lui.

Con un linguaggio alla portata di tutti, Ruffini ha cercato di spiegare concetti complessi, come l’importanza della vita, tema a cui paradossalmente di solito non prestiamo attenzione; la spontaneità dei bambini, che vivono la propria vita senza pregiudizi; e la necessità di accettare la diversità di ciascuno di noi, perché è quello che ci rende davvero umani.

Il comico e la sua troupe hanno concluso la serata con una bizzarra curiosità: la frase più ripetuta all’interno della Bibbia è Non temere, che appare per ben 365 volte.
Per questo, hanno ribadito che non si deve avere paura: anzi, bisogna essere disposti a buttarsi anche nelle situazioni che ci spaventano di più e avere il coraggio di rischiare – e, si sa, il più grande rischio è amare.

Proprio l’amore, secondo Ruffini, è il contrario della morte: è la fonte stessa della vita, ma questo lo si riesce a comprendere solo cambiando prospettiva, solo mettendosi nei panni di chi abbiamo davanti.

Ed è per questo che lo spettacolo si è concluso con l’invito ad amare, chiunque e comunque, senza guardare il numero di cromosomi dell’altro.

Abbiamo apprezzato molto la bravura di Paolo Ruffini e dei suoi compagni che lui non ha mai fatto sentire sbagliati ma, anzi, parte di una famiglia. Infine, possiamo dire che per noi è stata una bellissima esperienza, sicuramente da ripetere: uno spettacolo interessante e coinvolgente che riesce a trasmettere tantissime emozioni in meno di due ore e che consigliamo a tutti voi.