Lo Scu.Te.R. (ScuolaTeatroRagazzi) Festival 2017, di scena al Teatro Erios di Vigliano Biellese giovedì 18 e venerdì 19 maggio si è avvalso delle collaborazioni dell’IIS “Q. Sella” di Biella e dell’Assessorato alla Cultura di Vigliano e dei contributi artistici di Renato Iannì, regista del Teatro Stabile di Biella e di Scu.Te.R. e di Stefania Vannucci, coreografa della scuola di danza “L’Arabesque”.
Di scena quattro spettacoli in due giorni
Giovedì 18 “Zattere & Zavorre” e “Sebben che siamo donne…”.
Il primo affronta il tema dei migranti, ma visto dalla parte degli italiani in America. Parte scenica e didattica di un progetto che è partito alcuni anni fa con la prima edizione di “Zattere & Zavorre” del Teatro Stabile di Biella e che si concluderà il 7 luglio con una nuova edizione sempre sul palcoscenico viglianese. Protagonisti sono stati gli studenti delle prime classi del Liceo Scientifico di Scienze Applicate del “Q. Sella” accanto ad allievi provenienti dai Licei Classico, Linguistico, Scientifico e delle Scienze Umane, in nome dell’integrazione tra culture, interessi e scuole diverse: scena Ilaria Bellotti, Elisa Boscono, Ludovico Botto Steglia, Karim Colella, Anna Comello, Diana Dalla Villa, Chiara D’Aloia, Annalisa De Santo, Nicole Destro, Rebecca Di Siena, Sara Fuoco, Davide Loche, Valeria Minelli, Matteo Sais, Federico Scanzio, Chiara Schwarzenberg e Fabiola Tosetti
A seguire, “Sebben che siamo donne…” riprende il tema di una nota canzone popolare che continuava: “… paura non abbiamo”. La donna si presenta nelle sue contraddizioni tragicomiche, fra satira, concretezza sociale e poesia, ma anche sfidando gli stereotipi che la dipingono come bell’oggetto di consumo e la violentano in nome di una irrisolta questione maschile. In scena solo interpreti femminili: Benedetta Caiulo, Alessia De Biasi, Annalisa De Santo, Anna Marangon, Matilda Marenghi, Camilla Noca, Sonia Perona, Martina Serra e Beatrice Serreli.
Venerdì 18 accanto al teatro la danza de “L’Arabesque” con “Il sogno della farfalla” e “Ma il cielo è sempre più blu”.
Il primo, tipico del teatro-danza, nasce dalla collaborazione fra Teatro Stabile e L’Arabesque. ha come protagonisti i più giovani, dagli 8 ai 14 anni e, in un clima in cui il gioco del teatro viene utilizzato per dare più sicurezza ai suoi partecipanti, ma anche per sensibilizzarli ai temi e ai generi che sviluppano la sensibilità e la capacità critica; prende spunto da un testo incompiuto di Federico Garcia Lorca, in cui la poesia sembra svanire, per poi rinascere come essenza dell’arte e del quotidiano vivere, dando spazio ai sentimenti, a partire dai quelli dei più piccoli, artefici del loro e del nostro futuro. Di scena Matteo Benna, Angelica Busa, Michelle Centomo, Marco Giorcelli, Elisabetta Infuso, Eleonora Strobino , Elisabetta Strobino e Alice Villardino.
Il secondo vive delle coreografie di Stefania Vannucci, prende spunto dal repertorio di Rino Gaetano e si fa omaggio in danza al cantautore calabrese. Di scena; a seguire Sarah Becchia, Susanna Bori, Vanessa Cibolla, Federica Caputo, Emanuele Leone, Arianna Ramella Benna, Elena Ricci, Cecilia Sacco, Lucrezia Spola.
Da “Eco di Biella” del 22 maggio 2017
ScuTeR (ScuolaTeatroRagazzi) Festival 2017, di scena all’Erios il 18 e 19 maggio si farà ricordare, per la qualità degli spettacoli e per lo stupore del pubblico, che è arrivato a Vigliano per assistere ai classici saggi di fine anno e ha trovato quattro messe in scene di qualità.
Giovedì, con “Zattere&Zavorre” l’emigrazione italiana veniva raccontata e vissuta dai ragazzi come una pagina di storia patria da condividere e con una efficace coralità che, nonostante fossero tutti alla prima prova, ha fatto toccare l’anima vera dei migranti di ogni tempo; subito dopo “Benché noi siamo donne” in cui, con la straordinaria forza emotiva di 8 ragazze, la donna veniva presentata nelle sue mille sfaccettature, tra ironico, comico e tragico: più che un semplice spettacolo sembrava il manifesto dell’intelligenza e della rabbia femminile, in lotta per la parità.
Gli infiniti applausi finali agli interpreti e a Renato Iannì, loro regista-insegnante, hanno chiuso una serata in cui il teatro, da gioco per ragazzi, si è fatto specchio critico, in cui i giovani attori hanno presentato se stessi, la loro voglia di esserci e quella di partecipare alla propria crescita e a quella della società in cui vivono.
Venerdì è arrivato il debutto dei piccoli attori tra gli insetti poeti di Garcia Lorca. Il gemellaggio tra Teatro Stabile di Biella e la scuola di danza L’Arabesque ha aperto una nuova strada per i ragazzi tra gli 8 e i 13 anni, in cui teatro e danza convivono e danno agli allievi la possibilità di esplorare le potenzialità espressive di voce e corpo, per poi creare un piccolo gioiello come “Il sogno della farfalla”. Renato Iannì ha seguito ogni particolare scenico legato ai testi e alla recitazione, riuscendo a sviluppare nei suoi attori capacità che hanno incantato il pubblico e hanno anche fatto apprezzare ai suoi interpreti il linguaggio della poesia; Stefania Vannucci ha curato le coreografie che hanno arricchito sia l’esperienza dei novelli attori sia uno spettacolo che dal punto di vista didattico e artistico ha superato di gran lunga il limite da applausi in famiglia legato a un semplice saggio.
La serata si è conclusa in danza, con L’Arabesque nel mondo di Rino Gaetano: in “Il cielo è sempre più blu” le atmosfere degli anni ’70 sono arrivate in scena accompagnando le canzoni del cantautore calabrese, con una pittura di linee coreografiche in cui, con eleganza, dominavano gioia e ironia, malinconia e amore.
Per info su Scu.Te.R. email renatoianni@libero.it