Grazie alla signora Chiara Guerriero, responsabile Relazioni Esterne e Comunicazione dell’Accademia “L. Perosi” e al professor Roberto Borchia (docente di informatica all’istituto “Q. Sella” di Biella ) che si è messo in contatto con lei, il giorno 30 novembre la classe 5 C Musicale del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, accompagnata dal professor Lucio Massa, ha avuto la possibilità di assistere alle prove generali del concerto che la sera stessa è stato eseguito dalla Mahler Chamber Orchestra all’auditorium del Lingotto di Torino.
L’orchestra ha trasportato i ragazzi attraverso la storia musicale partendo dal primo Novecento e, andando indietro nel tempo fino alla prima metà dell’Ottocento, ha proposto opere di grandi autori quali Maurice Ravel, Pëtr Il’ič Čajkovskij e l’immancabile Ludwig van Beethoven.
Le luci si abbassano, cala il silenzio e poi, d’un tratto, l’orchestra dà vita a un elegante intreccio di strumenti che si rincorrono tra loro nella meravigliosa opera Le tombeau de Couperin di Ravel. Quest’opera, composta dal maestro francese tra il 1914 e il 1917, nacque come suite per pianoforte divisa in sei movimenti, ognuno dedicato dall’artista a uno dei suoi amici deceduti durante la Prima guerra mondiale. La versione orchestrale (in quattro tempi) dà modo a Ravel di dimostrare le proprie straordinarie doti di orchestratore, in una suite che non segue un classico canone barocco ma si ispira ad esso e lo imita, fondendo il linguaggio antico dei movimenti di danza con atmosfere tipicamente novecentesche.
Successivamente l’orchestra, guidata in questa occasione dal violinista finlandese Pekka Kuusisto, cui è stata affidata anche la parte solistica, ha proseguito con il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 dell’artista russo Čajkovskij che nella sua musica introduce elementi musicali tipici della sua madrepatria. Proprio per questo l’opera non piacque immediatamente ai contemporanei; infatti fu completata nel 1878 ma la sua prima esecuzione avvenne nel 1881 a Vienna e venne molto criticata. L’opera è divisa in tre movimenti eseguiti interamente durante le prove.
Per concludere in bellezza, l’orchestra ha eseguito i quattro movimenti della Settima Sinfonia di Beethoven. Questa sinfonia fu composta tra il 1811 e il 1812 e non ha una linea di continuità con le altre sinfonie dell’artista. La Settima Sinfonia è molto allegra e spumeggiante rispetto alle altre e molto coinvolgente, tant’è che viene descritta così da Richard Wagner: «La sinfonia è l’apoteosi della danza: è la danza nella sua suprema essenza, la più beata attuazione del movimento del corpo quasi idealmente concentrato nei suoni. Beethoven nelle sue opere ha portato nella musica il corpo, attuando la fusione tra corpo e mente».
In questa ultima esecuzione, una nota particolare: il solista e direttore ha scelto di inserirsi tra i secondi violini, lasciando la guida dell’orchestra alla giovane “spalla” dei primi violini. Abbiamo così potuto apprezzare l’abilità e la capacità di insieme di questa orchestra, anche quando non viene condotta da un direttore.
Verso mezzogiorno la classe è ripartita a piedi per tornare a scuola per concludere le lezioni della mattinata.
Sicuramente è stata un’attività alternativa per i ragazzi che hanno imparato molto, in poco tempo e ascoltando alcune delle più belle composizioni musicali che continuano a essere tali dopo oltre un secolo di storia.
Riccardo Bertuzzi, 5 C LSSAM