La scorsa estate alcuni studenti hanno avuto l’occasione di partecipare alla sesta edizione della Summerschool, organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli di Bologna. Tale iniziativa coinvolge i giovani degli istituti superiori ed è volta ad accendere in questi ultimi la passione per le scienze e la tecnologia. In cinque giorni abbiamo portato avanti un progetto, che nel nostro caso consisteva nell’analizzare la simbiosi tra le piante di leguminose ed una particolare specie di batterio. Al termine di questa settimana, ogni gruppo (8-10 persone) ha poi redatto un poster scientifico, ovvero una pubblicazione rivolta all’attenzione della comunità scientifica. Gli elaborati sono stati quindi esposti e premiati il 24 novembre scorso nell’Arena del Sole, a Bologna. Lo scopo di tale giornata era quello di concludere l’attività iniziata in estate, condividendola non solo con i partecipanti, ma anche con famigliari ed insegnanti.
L’esperienza è stata molto utile a livello formativo: ci siamo confrontate con le differenti realtà vissute dai nostri coetanei; le attività erano ben organizzate e la disponibilità di un tutor per ogni gruppo ci ha permesso di essere seguite con attenzione; infine, ci ha responsabilizzato e ci ha consentito di “assaggiare” l’aria che si respira in una grande città universitaria.
Dopo questa avventura estiva, la scuola ci ha dato la possibilità di partecipare ad un progetto di alternanza scuola-lavoro della durata di una settimana grazie alla “Fondazione Edo ed Elvo Tempia” di Biella, che ha messo a disposizione i suoi laboratori, nonché il supporto dei ricercatori che ci hanno seguito costantemente.
Il laboratorio di farmacogenomica si occupa dell’estrazione di micro frammenti di RNA a partire da campioni di plasma sanguigno, con lo scopo di individuare determinati marcatori molecolari per poter predire l’aggressività delle neoplasie e/o la risposta a terapie antitumorali.
Il laboratorio di oncologia molecolare, invece, ha primariamente finalità diagnostica, attraverso l’analisi di mutazioni del DNA in tessuti tumorali provenienti da biopsia o da interventi di asportazione; un ulteriore scopo è quello di determinare l’andamento della malattia. I campioni analizzati, che provengono dall’ospedale di Novara, consistono in tessuto fissato in paraffina che viene sezionato al microtomo, trattato fino ad ottenere il DNA genomico, che sarà amplificato e sequenziato per rilevarne le mutazioni.
Anche questa è stata una settimana molto produttiva, sia per le attività pratiche che abbiamo visto svolgere sia per le informazioni ricevute, non solo sui molteplici studi dei laboratori, ma anche su come indirizzare la nostra futura formazione universitaria in campo biomedico.
Ci riteniamo fortunate ad aver partecipato a questa esperienza; ringraziamo in particolare le professoresse Barlocco e Martinelli che si sono adoperate per renderla possibile e i ricercatori che ci hanno supportate.
Monica Agnesi e Sara Zoccali classe 5 B
Linda Ferrari e Valeria Veronese classe 5C
Istituto Tecnico ind. Chimica Materiali e Biotecnologie articolazione Biotecnologie sanitarie
Nella foto: le alunne del corso Chimica materiali e Biotecnologie sanitarie con il gruppo di ricercatori e con il personale del Fondo Edo Tempia.