Durante gli ultimi giorni di dicembre, come credo molte altre persone, mi diverto a fare un bilancio dell’anno passato e soprattutto ad immaginare cosa succederà nell’anno che sta per cominciare…I miei bilanci, devo ammetterlo, non sempre sono entusiasmanti; alcuni eventi positivi li posso annoverare naturalmente, ma rimane sempre quel vago senso di insoddisfazione e quella fastidiosa idea che avrei potuto fare di più. Per consolarmi, quindi, mi getto a capofitto nella progettazione per l’anno successivo: penso a tutto quello che potrò realizzare e, in totale anche se utopica buonafede, mi convinco che con impegno e dedizione raggiungerò i miei obiettivi. Quest’anno, però, anche se ci penso ormai da qualche giorno, non riesco a fare né bilanci né buoni propositi. È fin troppo ovvio considerare che tutto quello che è accaduto negli ultimi mesi ha sovvertito a tal punto la nostra vita che qualsiasi resoconto risulterebbe falsato. Ma quello che più mi inquieta è che mi sembra impossibile anche fare progetti realistici per il futuro partendo dalla situazione incerta che ancora stiamo vivendo. Certo è iniziata una fase che, anche se non nell’immediato, fa intravedere i primi spiragli di soluzione e forse questo dovrebbe generare in noi almeno la speranza che presto si possa tornare alla nostra vita di prima. Il fatto è che non riesco a smettere di chiedermi se sia proprio questo che dobbiamo desiderare, cioè tornare a fare esattamente quello che facevamo e ad essere esattamente quello che eravamo. Non possiamo ignorare che questo anno ci abbia cambiato, chi più chi meno, chi in meglio chi in peggio, e che quello che ci aspetta nel prossimo anno sicuramente continuerà a cambiarci. E allora penso che forse gli unici buoni proposi che possiamo fare per il 2021 siano quelli di sforzarci di affrontare al meglio tutto quello che accadrà, ma soprattutto di accettare l’idea di dover cambiare, almeno un po’. Così, vorrei proporre di saltare per una volta il capitolo bilanci, passando direttamente alla voce “speranza per il futuro”, augurando a tutti non un buon anno nuovo, ma un buon anno…diverso!!
Chiara D’Aloia