CONFERENZA PER LA SENSIBILIZZAZIONE ALLA LOTTA CONTRO L’AIDS – 1 DICEMBRE 2022


Ogni anno, l’1 dicembre, si celebra la giornata per la sensibilizzazione all’AIDS.  

Dopo poco più di 40 anni dai primi casi diagnosticati, sono ancora molti i dubbi e le domande legate a questa malattia; non tutti sanno che scienza e ricerca hanno compiuto passi enormi: si è stabilizzata la mortalità per AIDS, ora si può fare qualcosa, si può prevenire l’infezione da HIV e si può agire per bloccare la replicazione virale e quindi portare ad avere una carica virale pari 0, grazie ad una adeguata terapia. 



Ma partiamo dall’inizio.  

Correvano gli anni ’80-’90 del secolo scorso, alla radio passava una canzone dei Duran Duran e le giacche di pelle imperavano.  

Negli ospedali si iniziavano a evidenziare numeri preoccupanti di persone affette da rare complicazioni: un virus sconosciuto iniziava a mietere troppe vittime per passare inosservato.  

La malattia degli omosessuali”, la chiamavano. Ma noi ci teniamo a presentarla con il suo vero nome, AIDS causata dal virus HIV. I casi crescevano e non si limitavano a omosessuali, ma anche gli eterosessuali e i tossicodipendenti si ammalavano, sempre di più.  

Ma come facevano ad avere gli stessi sintomi?  


Il video che segue è una clip tratta dalla conferenza-dibattito tenutasi giovedì 1° dicembre in aula magna a Città Studi: il prof. Laurora ha provato a fare un po’ di chiarezza.


Dopo anni di studi, gli scienziati hanno risposto a questa domanda: L’AIDS NON È LA MALATTIA DEGLI OMOSESSUALI, è una malattia trasmissibile tramite scambi di liquidi corporei, che avvengono sia tra uomo e donna, tra uomo e uomo, tra donna e donna, e con l’utilizzo di determinati oggetti (come le siringhe) scambiandoli tra due o più persone.  

Ecco spiegati tutti i dubbi precedentemente evidenziati. 
 


Oggi il virus HIV non è scomparso, anzi, è ancora molto presente nella nostra quotidianità. Chissà quante persone sieropositive abbiamo incontrato nella nostra vita. Non le avete notate, vero? Perché la malattia, oggi, è curabile, la scienza ha proposto delle terapie in grado di azzerare la carica virale, portando quindi anche ad annullare il rischio di trasmissibilità. Oggi si convive perfettamente con la malattia, la vita delle persone sieropositive è tale quale alle persone non sieropositive. 


Alice Folcia, 5°A TAM