La nostra avventura australiana

Uluro

La nostra avventura australiana è cominciata il 23 Luglio scorso quando, accompagnati dal professor Enrico Bellincioni, io e altri 5 student, Matteo BAROLI, Alberto CARBONERI, Ascanio Alberto D’ALOIA, Alessio GUGLIELMINOTTI CANUN e Giacomo RAMELLA BAGNERI dell’IIS Q.Sella, abbiamo preso il volo per Adelaide. Dovendo fare un lungo scalo a Singapore, città caratterizzata dall’alta tecnologica ed estremamente pulita, ne abbiamo approfittato per visitare alcune attrazioni della stessa, tra le quali il Garden by the Bay, un immenso giardino botanico futuristico, e il Singapore Flyer, la seconda ruota panoramica più’ alta al mondo, ben 165 metri.

Dopo altre 9 ore di volo siamo atterrati ad Adelaide dove siamo stati accolti dai nostri corrispondenti della Adelaide High School che ci hanno offerto una ricca colazione a base di alcuni dolci tipici australiani, come i Tim-Tam e gli ANZAC, due tipi di biscotto, e la Pavlova, una torta a base di frutta e meringa. Nella settimana di permanenza ad Adelaide abbiamo partecipato alle lezioni scolastiche insieme agli studenti australiani, rimanendo piacevolmente sorpresi dal diverso sistema di insegnamento, molto informatizzato rispetto al nostro. Durante le visite guidate alla città non abbiamo solo potuto ammirare i diversi monumenti, la biblioteca nazionale, dove sono costuditi importanti scritti originali dei primi avventurieri e lo zoo, dove i canguri si lasciano accarezzare in cambio di cibo e i koala  dormono all’ombra delle piante di eucalipto, ma abbiamo anche potuto constatare come i nostri nuovi amici australiani, a parte la lingua, hanno le nostre stesse abitudini e i nostri stessi hobby.

Accompagnati dal professor Turner, un ex insegnante di giapponese dell’AHS, ci siamo recati per 2 giorni a Kangaroo Island, un’isola situata a sud-est di Adelaide, famosa per le Remarkable Rocks, rocce modellate dall’acqua e dal vento, e per il Little Sahara, un piccolo deserto caratterizzato da sabbia finissima simile a quella del deserto del Sahara. Quest’isola ospita anche uno dei due parchi protetti per i leoni marini, i quali sono molto aggressivi per cui bisogna essere accompagnati da una guida. La Clifford’s honey Farm è una piccola azienda a conduzione familiare la quale produce un miele molto pregiato fatto con api importate dalla Liguria nel 1881. Durante la nostra permanenza sull’isola abbiamo dormito nel B&B della signora Jane, che ci ha preparato piatti favolosi cucinati con prodotti locali e, visto che in quei giorni cadeva il mio compleanno, ha preparato per l’occasione una fantastica torta con banane e cioccolato!

Nella seconda tappa del viaggio abbiamo visitato l’Outback, il famoso deserto australiano dove le distanze diventano enormi: infatti abbiamo percorso più di 2000 chilometri in una settimana! Siamo rimasti incantati davanti alle sue bellezze naturali come il Lago Eyre, il lago salato (senza acqua nella stagione invernale) più grande al mondo; le miniere di Coober Pedy, dalle quali si estraggono gli opali; il monolite Uluru (ex Ayers Rock), uno dei luoghi  sacri per la cultura aborigena, che assume diverse tonalità di rosso durante le diverse ore del giorno (uno spettacolo indimenticabile!); infine,  i Monti Olga e Kings Canyon, luoghi meno conosciuti ma altrettanto suggestivi. Gli aborigeni, la popolazione indigena australiana, hanno imparato a sopravvivere in questo ambiente così arido ed ostile tramandandosi oralmente di generazione in generazione leggende e segreti, ad esempio, come riconoscere le piante medicinali o come prevedere l’arrivo delle piogge dal comportamento degli animali. L’ultima sera ad Alice Springs hanno persino provato ad insegnarci a suonare il Didgeridoo, lo strumento musicale aborigeno!

Gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi a Sydney, una delle città più caotiche e nello stesso tempo più intriganti d’Australia, visitando i suoi monumenti, tra cui L’Opera House, sicuramente il più famoso, e ammirando il panorama mozzafiato della stessa che viene regalato salendo sul pilone sud dell’Harbor Bridge o sulla Sydney Tower. Percorrendo solo altri 50 chilometri, a nord di Sydney, si trovano le Blue Mountains, una catena montuosa ricoperta da alberi di eucalipto, le cui foglie producono una resina dal caratteristico colore blu che evaporando colora l’aria e dà il nome alla catena stessa. Il giorno prima della partenza per l’Italia, dopo aver seguito una lezione di surf nella spiaggia di Manly Beach, non ci siamo fatti mancare un buon pranzo a base di ostriche fresche e di un panino al granchio.

Questo viaggio ci ha regalato un’importante esperienza di vita di cui faremo tesoro per il nostro futuro.

Emanuele BONATO

 

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