La peer education all’IIS Q. Sella, per un approccio consapevole ai media digitali

L’I.I.S. Q. Sella, anche quest’anno, ha realizzato il progetto di peer education relativo all’uso consapevole dei media digitali. I ragazzi del triennio di Istituto tecnico (indirizzi Elettronica ed elettrotecnica, Informatica, Meccanica e meccatronica) si dedicano da quattro anni a questa parte al tema dell’uso consapevole dei media digitali e dei rischi sul web, al fine di conoscerli e disporre di strategie per prevenirli o eventualmente affrontarli. Partendo dal presupposto, condiviso, che i social presentano caratteri positivi e aspetti negativi (a seconda dell’uso che di essi viene fatto), si sono concentrati in modo particolare sul significato, la responsabilità, il potenziale rischio e le implicazioni penali e psicologiche del postare e condividere immagini, fotografie, messaggi particolari. Hanno pertanto dedicato la riflessione ai temi del sexting, del cyberbullismo, della gestione della privacy online e della permanenza dei dati sensibili sulla rete. Come la metodologia stessa prevede, negli incontri di ricaduta, svolti in assenza di docenti in aula, sono stati proposti giochi, video, brainstorming per stimolare il confronto e la riflessione. Il messaggio è passato ancora una volta: nel questionario finale di valutazione dell’attività, i ragazzi incontrati hanno esplicitamente dichiarato e sottolineato: “Dobbiamo stare molto attenti a cosa postiamo perché tutto ciò che sta sui social rimane per sempre”.

I peer educator fanno leva sulla condivisione con i coetanei di aspettative, modalità comunicative, dinamiche affettive ed evolutive: proprio questa vicinanza fa sì che un peer sia più chiaro e più credibile. “E’ stato molto interessante fare una lezione con ragazzi che hanno un’età più simile alla nostra, che sanno comunicare meglio con noi e che ci capiscono”, si legge in un altro questionario di valutazione.

Il progetto è portato avanti nelle sue diverse parti dalla dr.ssa Alessandra Tamiati e dalla dr.ssa Chiara Meini, psicologhe, che si occupano della formazione dei peer, del monitoraggio del progetto stesso, delle diverse fasi di lavoro e del coordinamento del gruppo di peer educator. Le attività sono condotte in stretta collaborazione con la vicepreside prof.ssa Claudia Gariazzo e con il preside prof. Gianluca Spagnolo, all’interno delle proposte offerte ai nostri studenti dal Servizio di Attenzione alle Problematiche Giovanili, coordinato dal prof. Federico Fumero.

Nel mese di marzo, pertanto, i peer delle classi quarte (Michele Alsino, Matteo Bego, Stefano Boglietti, Alessandro Bozzone, Matthew Clemente, Francesco Giroletti, Luca Guala, Matteo Nistico’, Chiara Policante, Riccardo Raviglione, Samuele Riva, Samanta Zebelloni) hanno incontrato i nuovi compagni delle classi prime.

Nel mese di aprile è stato proposto un nuovo turno di reclutamento agli studenti delle classi terze, e nel mese di maggio è cominciato il percorso di formazione con 11 nuovi peer, che nell’autunno 2019 incontreranno i compagni delle future classi prime.

Nonostante le ricadute coinvolgano abitualmente le classi prime di tutti gli indirizzi attivi presso il Q. Sella, nel presente anno scolastico è stata inoltre costruita una proficua collaborazione con la scuola secondaria inferiore “Leonardo da Vinci” di Cossato. Le attività, lievemente semplificate rispetto agli aspetti comunicativi, sono state condotte da sette peer senior (Giovanni Bodo, Pietro Dorzi, Alessio Esposito Inchiostro, Edoardo Faccioli, Mattia Guerrini, Filippo Minero Re, Davide Quaglino), studenti che hanno ormai terminato il percorso ufficiale di peer educator, ora in frequenza al quinto anno o già diplomati,  che partecipano come sempre a titolo personale e rappresentano un valido valore aggiunto nel portare il progetto e il messaggio ai ragazzi di poco più giovani.

Riferimento per le scuole di Cossato è stata la referente al bullismo, prof.ssa Ivonne Falcone.

Anche in questo caso, l’entusiasmo, la capacità di mettersi in discussione e la determinazione e coerenza rispetto al ruolo ricoperto sono stati un valore aggiunto rispetto a metodo, contenuti e strategie. Un peer, che non insegna ma può essere un promotore di cambiamento, può gettare basi fondamentali per la promozione della capacità di essere consapevoli e di affrontare le sfide e le opportunità della vita di tutti i giorni.