Altri lavori sui 75 anni di Repubblica italiana – 2 giugno 2021

La classe 2°E IT.ST.IT si è ancora impegnata nel celebrare la festività del 2 giugno.

La scorsa settimana vi abbiamo presentato tre lavori distinti:

  1. La mostra virtuale, ideata da Sebastiano Campopiano, Samuel Faraci, Marco Castellin, Gaetano Fabrizio De Toma e Alessandro Mancin (ecco il link per visualizzarla: https://www.artsteps.com/embed/606db0ef209e2e34d3ffa372/560/315).
  2. Lo studio sulla copertina iconica che è diventata simbolo della nascita della Repubblica, condotto da Vittorio Andrian, Ahmad Maaz, Ali Zain e Davide Borrione (https://youtu.be/YX4FN8JPM8w).
  3. Il lavoro – raccolto in un video – in cui sono stati delineati da parte di Sean Laustra gli eventi storici salienti nel passaggio tra Monarchia e Repubblica (https://youtu.be/P8xNKb4WaSs)

Ma un quarto gruppo della classe ha ulteriormente arricchito questa raccolta con un’altra ricerca legata ai 75 anni di Repubblica italiana: Anudeep Jeyathas, Anujan Jeyathas e Abisan Manokaran hanno studiato il referendum del 2 giugno 1946, soffermandosi anche sulla propaganda elettorale, sui titoli di giornale successivi alla data del referendum e sul fatto che per la prima volta in Italia ci fu il suffragio universale.

Vorrei ringraziare di cuore la prof.ssa Mannarino che ha assegnato questi compiti ai ragazzi di seconda: un lavoro impegnativo in un anno impegnativo… si poteva quasi pensare che non fosse il caso di “caricare” i ragazzi con un’attività di gruppo e ricerca; al contrario, la sperimentazione di modi alternativi ha dato, come era immaginabile, i suoi frutti più belli: gli studenti si sono impegnati, hanno saputo lavorare in gruppo nonostante le distanze, hanno provato modi nuovi senza timore di sbagliare, hanno chiesto, si sono confrontati, imparando al contempo qualcosa di nuovo; collaborare in un progetto di questo tipo mi ha permesso di riassaporare cosa voglia dire insegnare ed educare, in un anno costellato di situazioni emergenziali da affrontare, che – si spera – non facciano più parte della nostra quotidianità scolastica.

Con affetto per la (mia) classe e stima per i colleghi,
Martina Pillepich