Il valore dello sport per gli studenti: la pallavolo 


Nelle ore di Educazione fisica a scuola molto spesso vengono praticati sport di squadra per i quali la collaborazione e la partecipazione degli alunni è fondamentale. Un gioco sportivo comunemente praticato nelle ore di Scienze motorie è la pallavolo, dove l’armonia e la sintonia tra i giocatori della squadra sono considerati valori imprescindibili. 

Per approfondire meglio la questione, abbiamo rivolto delle domande a una studentessa-atleta: Ginevra Levis, giocatrice di pallavolo di 17 anni che frequenta il quarto anno del Liceo scientifico. 

Ci ha raccontato che, secondo il suo punto di vista, la pallavolo a livello agonistico si differenzia dall’agonismo di altri sport.  Lei partecipa al campionato giovanile ‘Under 18’ costituito da molti gironi.   

Il suo è quello di eccellenza, che implica partite più impegnative e difficili e spesso in palazzetti più lontani da Biella rispetto a quelli di un girone territoriale; la sua squadra, il “Team Volley Biella”, essendo in questo girone potrebbe avere un accesso più “semplice” ai gironi regionali, che prevedono partite in giro per tutto il Piemonte. Questo accesso ai gironi regionali avviene solamente se la squadra, finite tutte le partite, sarà posizionata fra le prime quattro posizioni del girone, riuscendo così ad avere la possibilità di salire di categoria. 

Poco prima abbiamo parlato di quanto sia importante il valore del “fare squadra” in uno sport come questo. L’unione e la collaborazione, infatti, sono alla base di questa disciplina; anche lei condivide questa opinione e dice di trovarsi molto bene all’interno del suo team, dove sono presenti ragazze della stessa età e dove il legame è molto forte, evidente anche in campo durante le partite. Nel campionato di serie C le atlete hanno invece tutte età diverse, ma sono comunque molto in sintonia e legate dalla stessa passione.  


Le abbiamo posto delle domande anche riguardanti l’organizzazione della sua giornata, in modo da capire come riesca a gestire l’equilibrio tra studio e attività sportiva. 

Racconta che i campionati a cui partecipa sono di alto livello e ciò comporta mantenere una continua concentrazione mentale e fisica; quindi, quando è in palestra deve focalizzarsi solo sul suo sport, riuscire a isolarsi e non pensare ad altro, per esempio alla scuola. 

Nonostante ciò, il suo impegno nello studio è costante e produttivo. 

Per farci comprendere la gestione del suo tempo, ci ha raccontato che solitamente i primi giorni della settimana ha tempo di studiare e fare i compiti fino alle 17:30 del pomeriggio, mentre nei successivi ha meno tempo da dedicare alla scuola; infatti, cerca di portarsi avanti nello studio quando è meno impegnata.  Durante il week-end, poi, ci sono le competizioni sportive: il sabato solitamente si gioca al pomeriggio oppure alla sera. Quando la partita è al pomeriggio significa che si gioca “fuori casa” e il momento dello studio è riservato al mattino, mentre quando la partita è alla sera riesce a studiare anche  durante il giorno. La domenica, invece, si occupa della scuola in mattinata perché la competizione è nel pomeriggio. 

Il suo rapporto con i professori è buono, afferma che i docenti la aiutano soprattutto nella scelta dei  giorni per le verifiche o le interrogazioni in modo che lei si riesca a organizzare. Ovviamente non sempre viene agevolata al 100%, però i professori sono quasi sempre disposti a modulare gli impegni scolastici sulla base dei suoi impegni sportivi. 

Da questa intervista possiamo dedurre che grazie all’impegno, alla determinazione di noi stessi possiamo riuscire a fare tutto; dal mantenere una buona attività scolastica al riuscire ad eccellere e coltivare le proprie passioni. 



Gaia Munari, 4°F LS.SA