INTERVISTA A DIEGO CATTO, L’UOMO DEI 150 PRESTITI ALLA BIBLIOTECA DI BIELLA 

(image by NightCafe)

“DA QUANDO HO IMPARATO A LEGGERE, LA LETTURA È SEMPRE STATA UN’ATTIVITÀ CHE MI HA APPASSIONATO” 

Siccome è principalmente conosciuto per le numerose letture, vorremmo chiederle se ha sempre avuto questa passione o se si è avvicinato alla lettura più tardi. 

Da quando ho imparato a leggere, la lettura è sempre stata un’attività che mi ha appassionato. 

Ricordo che a Natale, quando avevo 8 -10 anni, i libri in regalo li leggevo tutti durante le vacanze. Ho letto libri in voga a quel tempo (per i maschietti): “Ventimila leghe sotto i mari”, “L’isola misteriosa”, “I figli del capitano Grant”, “I tre moschettieri”, ecc.  

Durante il periodo delle superiori, ho potuto usufruire dei libri della biblioteca del mio insegnante di lettere delle medie. Ricordo di aver letto testi poetici (Machado, Lorca, Neruda), tutta l’opera teatrale di Brecht, i libri “esoterici” di Castaneda, diversi testi sul buddismo tibetano e le principali due opere di fantascienza di Asimov: “La quadrilogia della fondazione” e “Il ciclo dei robot” (dove si enunciano, per la prima volta, le 3 leggi sulla robotica e la loro interazione con gli esseri umani). Ho appreso alcuni rudimenti di filosofia leggendo la “Storia della filosofia occidentale” di Russel. 

Poi, ho iniziato l’università e, per quattro anni, mi sono ritrovato immerso completamente nel mondo della matematica. 

Ho ripreso a leggere “altro” durante la stesura della tesi. Per rilassarmi dai calcoli che sviluppavo su fogli A3 per non andare sempre a capo, ho letto il testo buddista noto in Occidente come “Libro tibetano dei morti”. 

Nel 1978, mio primo anno di insegnamento, ho ritenuto che fosse giunto il momento di affrontare “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust. Nell’edizione Einaudi ci sono 3000 pagine e, per terminarlo in 30 giorni, bisogna leggere ogni giorno, sabato e domenica compresi, 100 pagine. 

È quello che ho fatto e… mi risulta di non essere l’unico! Anni dopo, ho visto su un giornale che il Prof. Ferraris, ordinario di filosofia teoretica all’Università di Torino, ha vissuto la stessa esperienza per ben due volte.  

Ho continuato con la lettura degli scrittori della Beat Generation come Ginsberg, Keruac e Bukowski, “I racconti del ciclo bretone” (Artù, Merlino) e…tutti i volumi a fumetti di Asterix e Obelix (di Goscinny e Uderzo) e tutte le avventure di Corto Maltese (Prat). 

Dal 2016 sono in pensione e faccio parte degli Amici della Biblioteca Civica di Biella. Una volta alla settimana, aiuto a riporre i libri negli scaffali e nel frattempo cerco copertine o titoli che mi attraggano. Tra i libri che ho letto da poco, ne cito alcuni che mi hanno particolarmente colpito: 

“I geni della creatività: come l’autismo guida l’invenzione umana” di SIMON BARON-COHEN 

“Come gli algoritmi producono intelligenza sociale” di ELENA ESPOSITO  

“L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” di OLIVA MARILÙ 

“L’albero madre: alla scoperta del respiro e dell’intelligenza della foresta” di SIMARD SUZANNE 

Sappiamo che è un professore di matematica; preferisce libri inerenti a questo argomento o predilige altri generi? 

Tutto o quasi mi interessa, come si evince dalla precedente risposta. 

Nel campo della matematica ho interesse principalmente dei modelli matematici della fisica, della 

biologia e dell’interazione matematica-informatica. 

Consiglio a chi fosse interessato a matematica, fisica e informatica di visionare il sito “arxiv.org”, 

dove le varie discipline sono declinate nei sotto-argomenti di attuale interesse. Ogni giorno, scienziati di tutto il mondo depositano le loro ricerche. Il sito è stato particolarmente attivo in epoca Covid, quando sono stati sviluppati modelli di previsione della diffusione della malattia. 

Ho saputo che in un viaggio di circa due ore (mi sembra da Roma a Milano) lei è riuscito a leggere un intero libro. Come fa a leggere così velocemente? Ha una tecnica particolare? 

Non ho tecniche particolari, è la mia mente che mi permette questa velocità e non conosco il perché. Ho notato che la lettura è più rapida (50-80 pagine all’ora) al mattino tra le 5 e le 7. Al pomeriggio questa velocità si riduce di un 30%. 

Tralasciando l’argomento libri, quali sono i ricordi migliori dei suoi anni come professore? 

Posso suddividere la mia “vita scolastica da insegnante” in due momenti: il primo come docente di Matematica e Scienze alle scuole medie e il secondo come docente di Matematica all’Itis “Q. Sella”, intervallati da otto anni come Preside Incaricato alla Media di Chiavazza, al Comprensivo di Mongrando, di Gaglianico ed, infine, alla Media di Cossato. 

Ricordo i primi anni ‘80 alle scuole Medie, quando si diffuse l’informatica. Ai ragazzi ho insegnato ad utilizzare il linguaggio LOGO per costruire forme geometriche e i fogli elettronici per risolvere i problemi di geometria. Nel giugno del 1982 ho assegnato all’esame di terza media proprio un esercizio in LOGO. 

Con diversi di questi studenti intrattengo ancora delle relazioni attraverso Facebook. 

Come docente di Matematica all’Itis, ho cercato di presentare alcuni argomenti in modo curioso: ho dimostrato il teorema di Pitagora come i Cinesi 1000 anni prima che nascesse il matematico e, poi, utilizzando la dimostrazione dell’arabo Thabit Ibn Qurra. 

Inoltre, in classe terza, studiando rette e circonferenze, ho assegnato le verifiche a partire da quadri “geometrici”, tipo quelli di Kandinsky. 

Infine, ho proposto alcuni corsi di eccellenza frequentati quasi sempre da studentesse. Ho presentato alcune idee inerenti alla crittografia e alla logica sfumata.  

Infine, quali libri consiglierebbe ai ragazzi per avvicinarli al mondo della lettura? 

Non do alcun consiglio. Sono del parere che una persona legge perché “vuole sapere”, perchè è “curiosa di…”. 

Mio figlio, ad esempio, ha letto solo per obbligo nel suo percorso scolastico alle elementari, alle medie e al liceo scientifico. Dopo la laurea in medicina, all’improvviso, si è messo a leggere con una certa frequenza. 

Invece, ho due nipoti in prima liceo che leggono avidamente, tra lo sconcerto dei genitori quando le vedono affrontare libri da “400 pagine”. 

Anna Maffiotti